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Il “ma che significa?” di Conte è già epico. «Così si creano retropensieri. Così non mi sento sicuro»

L’allenatore del Napoli a Dazn: «Il Var deve intervenire quando c’è un errore per correggere l’arbitro, non che lascia la decisione all’arbitro, altrimenti nascono retropensieri»

Il “ma che significa?” di Conte è già epico. «Così si creano retropensieri. Così non mi sento sicuro»
Mg Milano 10/11/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Il “ma che significa” di Conte è già epico. «Così si creano retropensieri. Così non mi sento sicuro»

«Che significa che il Var non può intervenire? Non capisco, a volte può intervenire e a volte no? Quando gli conviene intervengono? Una decisione dell’arbitro può cambiare una partita di questo genere e il Var non può intervenire? Il Var o c’è o non c’è altrimenti si nascondo dietro a questa situazione. È una cosa che mila incazzare, ma non solo a me , a tutti gli allenatori. Il Var se c’è deve intervenire se c’è un errore. A livello di logica se c’è deve essere utilizzato per correggere degli errori. Ci stiamo trovando in una situazione in cui ci possono essere retropensieri da parte di tutti, si era partiti benissimo. Se c’è un errore il Var chiama l’arbitro e gli fa vedere cosa succede»

Marelli prova a spiegare

«In realtà è sempre stato così, il Var non è una moviola in campo, forse questo è un concetto che è stato ripetuto ma è difficile da far comprendere. Io concordo che non è un rigore che va assegnato, ma è sempre stato giudicato in questo modo e il Var non può intervenire»

Conte lo interrompe: «Non mi interessa. Cosa significa. Non sono d’accordo. Il var che è un oggetto che serve e che mi fa sentire più sicuro inizio a non sentirmi più sicuro perché mi dicono “questa è una decisione dell’arbitro e il var non poteva intervenire”, quando conviene. Quando non conviene dicono “il var interviene”. Il Var deve intervenire quando c’è un errore per correggere l’arbitro, non che lascia la decisione all’arbitro, altrimenti nascono retropensieri».

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