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Il Napoli è vivo ed è primo in classifica. Il funerale può essere interrotto

1-1 in casa dell’Inter dopo una settimana surreale. Il Napoli si conferma squadra solida. Calhanoglu sbaglia il rigore (che però era inventato). Il primo posto non è un caso

Il Napoli è vivo ed è primo in classifica. Il funerale può essere interrotto
Napoli's Scottish midfielder #08 Scott Mc Tominay, Napoli's Kosovo defender #13 Amir Rrahmani and Inter Milan's French forward #09 Marcus Thuram jump for the ball during the Italian Serie A football match between Inter Milan and Napoli at San Siro stadium in Milan, on November 10, 2023. (Photo by Gabriel BOUYS / AFP)

Il Napoli è vivo ed è primo in classifica. Il funerale può essere interrotto

Il Napoli è vivo ed è primo in classifica. Il funerale può essere interrotto. Un racconto che sarebbe piaciuto a Edgar Allan Poe. A Napoli abbiamo vissuto una settimana assurda. Sembrava che il Napoli fosse in zona retrocessione e invece era primo in classifica anche se reduce dallo 0-3 con l’Atalanta. Il morto non era tale. A San Siro è scesa in campo un’altra squadra rispetto a quella con l’Atalanta. Avevano ragione gli juventini contiani: Antonio due partite di fila non le sbaglia. E infatti non le ha sbagliate. Inter-Napoli è finita 1-1. L’’Inter ha fatto più la partita, ha sbagliato anche un rigore (che non c’era, del tutto inventato) ma il Napoli ha avuto il match-point al 94esimo con il Cholito che ha girato alto al volo in area un ottimo cross di Ngonge. Il Napoli supera il ciclo di ferro con una vittoria, un pareggio e una sconfitta: non male.

Il Napoli resta in testa alla classifica anche se lì in vetta c’è la grande ammucchiata. Il pareggio di San Siro dice che il primo posto è vera gloria. Il Napoli di Conte è una squadra compatta. Magari costruisce poco ma difende benissimo. Tutti si sono adeguati allo stile di gioco. Kvaratskhelia ha giocato una partita di grande generosità. Certo tutto sarebbe cambiato se Calhanoglu non avesse tirato il rigore sul palo. Poiché il rigore è stato del tutto inventato dall’arbitro Mariani, in questi casi a Napoli si dice: “a Maronna s’è vista”. Applausi a Conte. E a questo punto anche i riottoso, quelli che stavano celebrando il funerale, si rassegnino. È squadra vera. E può solo crescere.

La cronaca

Come di dice in questi casi partita accorta, trattenuta. Il Napoli è molto concentrato. Conte ha studiato ogni dettaglio in fase difensiva. La mossa è Gilmour su Calhanoglu anche se poi quando il turco sferra il destro che porterà al pareggio, lo scozzese è lontano. Forse non immaginava che da quella posizione potesse segnare. Non aveva fatto i conti con i riflessi di Meret decisamente appannati. La settimana scorsa sul secondo gol di Lookman, stasera su quello di Calha. Anche se Meret nel primo tempo è decisivo nell’intervento alla Garella (con i piedi) su Acerbi.

Il Napoli è basso ma è sempre pronto a ripartire. Lukaku, fischiatissimo, battaglia con Acerbi, si dà da fare e in campo si sente. Sullo 0-0 provvidenziale intervento di Buongiorno in area su Pavard lanciato a rete. Il Napoli va in vantaggio al 23esimo su azione da calcio d’angolo: Kvara, tocco di Rrahmani e poi da due metri tocco vincente di McTominay. A questo punto, tranne che per una punizione dal limite di Calha sulla barriera, l’Inter si mostra impaurita. Il Napoli ha un paio di mezze occasioni per raddoppiare. La migliore al 36esimo grazie a Calha che con un retropassaggio libera Lukaku che si invola e poi firma l’imbucata per Kvara anticipato da Acerbi in scivolata disperata. Nel finale di tempo il pareggio di Calha. Risultato tutto sommato giusto anche se l’incertezza di Meret resta.

Nel secondo tempo paura per Buongiorno che si fa male alla caviglia e resta a bordo campo. Sull’angolo Dimarco colpisce il palo esterno di sinistro. Al 67esimo tiro di Dimarco ben respinto da Meret. Al minuto 74 rigore inventato da Mariani per uno pseudo intervento di Anguissa su Dumfries. Molto probabilmente l’arbitro è tratto in inganno, Anguissa cerca solo di proteggere il pallone. Calha va dal dischetto e tira sul palo.
Al 77esimo tiro Barella ben respinto da Meret. E nel finale Simeone si divora il gol.

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