Lobotka è infortunato e Folorunsho ha accusato un risentimento muscolare. La panchina dell’Atalanta è la conferma della forza di squadra e club
Il Napoli non aveva centrocampisti in panchina. L’Atalanta aveva Retegui, Zaniolo, Bellanova, Samardzic
L’Atalanta è una squadra molto forte. Costruita in modo intelligente. E costruita per competere, anche per vincere. Perché c’è un tabù da sfatare. L’Atalanta non è più una provinciale. Ha vinto l’Europa League. Ha vinto l’Europa League dopo aver eliminato il Liverpool di Klopp e in finale ha nettamente battuto il Leverkusen che fino a quella partita era imbattuto in stagione. L’Atalanta è un club solido. Ed è indicativa la panchina della squadra allenata da Gasperini. A Napoli Il Gasp aveva a disposizione Retegui, Bellanova, Samardzic (per anni oggetto del desiderio del Napoli), Zaniolo, oltre a Brescianini (quasi acquistato dal Napoli che poi ha giustamente virato su McTominay), Koussounoi, Godfrey (difensore centrale ex Everton), Cuadrado, Sulemana, Rui Patricio. L’Atalanta è scesa in campo a Napoli senza il capocannoniere del campionato (lasciato in panchina per scelta tecnico-tattica).
La squadra di Conte, invece, oggi non aveva centrocampisti in panchina. Lobotka è infortunato. Folorunsho ha accusato un risentimento muscolare. In caso di infortunio di un calciatore tra Gilmour, Anguissa e McTominay, Conte avrebbe dovuto effettuare una scelta di ripiego. Nella ripresa, Conte ha fatto entrare Ngonge, Raspadori, Neres, Spinazzola, Simeone.