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In Francia-Israele “tutto è stato triste dall’inizio alla fine, soprattutto la Francia senza ritmo né qualità”

Il commento dell’Equipe. Nazionale incapace alzare il ritmo. La tanto decantata “riossigenazione” di Deschamps non sta portando molto lontano

In Francia-Israele “tutto è stato triste dall’inizio alla fine, soprattutto la Francia senza ritmo né qualità”
France's coach Didier Deschamps looks on during the Qatar 2022 World Cup semi-final football match between France and Morocco at the Al-Bayt Stadium in Al Khor, north of Doha on December 14, 2022. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

Francia-Israele è stata un partita noiosa, desolante, triste senza ritmo, in uno stadio vuoto. Tutti questi complimenti li scrive l’Equipe che, nel commentare la partita di ieri sera di Nations League, mentre l’Italia vinceva 1-0 in Belgio, affossa la nazionale francese.

Quando saremo molto vecchi, un po’ più tardi di alcuni ma molto prima di altri, e ci verrà chiesto di nominare la serata più ammuffita mai trascorsa allo Stade de France, è probabile che questa partita Francia-Israele (0-0) sarà in vetta alla classifica. Tutto è stato triste e scoraggiante dall’inizio alla fine, questo clima pesante, questo stadio svuotato dalla paura, e il gioco debole della squadra francese, senza ritmo né qualità“.

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Una Francia noiosa, giocatori incapaci di alzare il ritmo e spreconi

Senza dubbio sulla percezione negativa delle prestazione ha pesato l’ambientazione particolare (stadio vuoto, ndr). “Ma i calciatori francesi sono i principali responsabili dei questa percezione, e della lunga noia iniziale di un primo tempo di disperata lentezza, senza intensità né carattere”, scrive l’Equipe.

Il quotidiano critica “l’incapacità della nazionale di semplificare e accelerare il proprio gioco: portando troppo palla, dandola troppo lentamente“. Almeno il secondo tempo è stato diverso. Anzi no, “che il secondo periodo fosse un po’ meno disperato era il minimo, ma al di là dei tiri dalla distanza di Eduardo Camavinga, la sostanza non è cambiata

Tanti errori sottoporta, lisci, tiri deboli e occasioni mancate. “Tra gli attaccanti non possiamo non notare – scrive l’Equipe –  che il prolifico attaccante dell’Inter, Marcus Thuram, ha 2 gol in 28 presenze. In questa sequenza internazionale senza Kylian Mbappé, l’allenatore continua a valutare, a giudicare, sapendo che l’orizzonte che conta è lontano, ma la tanto decantata “riossigenazione” non porta molto lontano“.

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