Oggi la Figc di Gravina paga Prandi che è diventato il consulente strategico in Federazione per la realizzazione del Piano industriale Figc e per attività di marketing
Il Fatto torna sull’inchiesta che ha coinvolto il presidente Figc Gravina in una presunta falsa compravendita di libri preziosi. Il quotidiano rivela questa mattina le ricche consulenze della Figc al gruppo di Gianni Prandi, l’imprenditore che ha versato i 200 mila poi finiti nelle tasche di Gravina.
I sospetti sul rapporto tra Gravina e l’acquirente dei libri
Gravina è indagato per autoriciclaggio e appropriazione indebita per una presunta provvigione sui diritti tv della Serie C nel 2018. In altre parole, si sarebbe intascato fondi usciti dalle casse della Lega verso la società di consulenza Isg.
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Qui entra in gioco la società inglese Ginkgo di Prandi. Questa società, infatti, dopo un accordo con Isg, ha versato un acconto di 200 mila euro (per i famosi libri preziosi di Gravina). L’acquisto però è saltato, Gravina ha trattenuto comunque la caparra (i 200 mila) e l’avrebbe utilizzata per estinguere un mutuo servito a restituire il prestito che gli aveva fatto Bogarelli, l’ex re dei diritti tv, per comprare un appartamento alla figlia della compagna.
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“La fattura inglese trovata dagli inquirenti sembra chiudere il cerchio ma il teorema non ha convinto il Gip, anche per la scarsa attendibilità di Floridi, ex collaboratore di Gravina e suo principale accusatore“, precisa il Fatto.
Ad essere interessanti sono proprio i rapporti tra Prandi e Gravina. Infatti, Prandi è “qualcosa più di un semplice consulente in Figc”. Assist, gruppo che opera nell’ambito della comunicazione e del marketing e di cui Prandi è a capo, ha collaborato alla recente riorganizzazione aziendale della Figc.
“A luglio 2022, la Figc ha affidato alla società Assist Future Srl la realizzazione del Piano industriale. Nel verbale del comitato, votato all’unanimità, è indicato un corrispettivo di 480 mila euro, più un massimo di 240 mila per l’assistenza alla realizzazione delle attività suggerite. Alla stessa Assist, è affidato anche un incarico a supporto delle attività di marketing, durata addirittura quinquennale (fino al 2026), a 270 mila euro l’anno“.
Insomma, un bell’affare per Assist. Ma c’è anche il ruolo di Vidierre, altra partecipata del gruppo, che svolge un’analisi del mercato televisivo e marchi di sponsor al prezzo di 200 mila euro.
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“Con un sillogismo difficilmente contestabile – conclude il Fatto – si potrebbe dire che Prandi in passato ha pagato 200 mila euro per non comprare i libri di Gravina, e oggi la Figc di Gravina paga Prandi (Assist Group). Un dettaglio però sembra scagionare Gravina: davanti ai pm, Prandi ha sostenuto di non avere idea, fino alle recenti notizie di stampa, che quei volumi fossero di proprietà di Gravina, né Gravina conosceva l’acquirente nel 2019. Si sarebbero incontrati per la prima volta solo nel 2020. Una straordinaria coincidenza ha voluto che la persona che si era interessata proprio alla collezione del n.1 del calcio italiano, è la stessa che dopo qualche anno ne è diventato il consulente strategico in Federazione. Quant’è piccolo il mondo (del pallone)“.