Per Inzaghi basta un pareggio per dare ogni volta carburante a chi lo accetta senza stimarlo, eppure la sua Inter vince e gioca meglio di quella di Conte
Inzaghi è sempre sulla graticola, il contismo invece è quasi una religione, (Il Giornale)
È quel che scrive Il Giornale con Gianni Visnadi.
Il “contismo” è quasi una religione. Il tecnico oggi del Napoli sembra avere seguaci, non semplici estimatori. Simone Inzaghi non ci arriverà mai, basta un pareggio per dare ogni volta carburante a chi lo accetta senza stimarlo. C’erano una volta le vdove di Conte, poi sono arrivate la finale di Istanbul e la seconda stella, ma gl’irriducibili non mancano nemmeno oggi: se stasera andasse male, già è scritto chi ha fatto la differenza. Se invece vincesse l’Inter, normale amministrazione, vuoi non vincere con quel po’ po’ di squadra? Eppure l’Inter è la squadra che Conte abbandonò dopo il suo scudetto (estate 2021), perché ridimensionata, perché in crisi economica, perché senza un futuro all’altezza delle sue ambizioni, sue del tecnico ovviamente. Detto e fatto, arriva Inzaghi e in tre anni vince sei trofei. Giocando anche meglio, un calcio più bello e divertente. Col mercato sempre a saldo a zero, anzi spesso in attivo.
Inzaghi: «Conte ha già dato un’organizzazione al Napoli, hanno preso gol in trasferta solo alla prima di campionato»
Di seguito l’intervento integrale a Inter Tv:
«Non sarà come contro l’Arsenal, in Europa c’è più intensità. Domani col Napoli sarà una bella gara, affrontiamo la squadra che è in testa al campionato e mister Conte è già riuscito a dare un’ottima organizzazione alla squadra, che è forte e di qualità. Servirà una delle migliori Inter per fare una grande partita davanti al nostro pubblico. Il Napoli lo conosciamo, è una squadra organizzata che ha subito gol in trasferta solo nella prima partita. Conosciamo le loro qualità e ci stiamo preparando per fare una grande gara.»
Sulle energie da gestire e i calci piazzati:
«Stiamo cercando di recuperare energie fisiche e mentali perché la squadra ha speso. Ci manca l’ultimo sforzo, abbiamo avuto qualche problema con le rotazioni, ma c’è grande fiducia. Dovrebbe restare fuori solo Carlos Augusto, ci prepareremo al meglio per domani. Senza dubbio sarà importante tenere le distanze di squadra, poi i dettagli in partite così equilibrate possono fare la differenza. Ci vorrà organizzazione e voglia di curare ogni minimo dettaglio.»
Sulla classifica e sul gruppo:
«Parlare adesso di classifica è troppo presto. Siamo alla dodicesima di campionato, ne mancano tantissime da qui alla fine. Ma sappiamo che questa gara è importante per il nostro cammino anche perché è l’ultima prima della sosta, cercheremo di fare il massimo sapendo che affronteremo una squadra fortissima. Siamo un gruppo unito, i ragazzi lavorano sempre col sorriso e questo per me è un grande segnale. Non significa lavorare meno, ma lavorare meglio. Domani sarà importante, ho la fortuna di avere tanti leader in squadra che ogni giorno aiutano sia me che lo staff.»