ilNapolista

Khedira si è dato al caffè: «Vedevo Bonucci, Chiellini e Buffon berlo sempre dopo pranzo. Era un rito elegante»

A Sportweek: «Mi sono appassionato e ho avviato Balira. Ancelotti splende sempre, Napoli non era il posto giusto per lui, come Sarri non era adatto alla Juve»

Khedira si è dato al caffè: «Vedevo Bonucci, Chiellini e Buffon berlo sempre dopo pranzo. Era un rito elegante»
Db Torino 01/10/2019 - Champions League / Juventus-Bayer 04 Leverkusen / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sami Khedira

Sami Khedira dieci anni fa vinceva il Mondiale in Brasile con la Germania. In mezzo, 18 trofei in un carriera che si è conclusa nel 2021. «Mi sono dovuto fermare a causa del ginocchio», dice il tedesco a Sportweek. «Non riuscivo a giocare a livello che avrei voluto. Rispetto questo sport, quindi ho smesso».

Khedira: «Napoli non era il posto giusto per Ancelotti»

Alcuni estratti dell’intervista di Khedira a Sportweek. Oggi l’ex centrocampista gestisce una società che produce caffè.

«Ho incominciato il corso da allenatore e il programma biennale di sport management della Uefa, poi ho dato il via a Balira (l’azienda di caffè, ndr). E ho iniziato a viaggiare per espandere le mie conoscenze: incontrando allenatori e presidente, vedendo partite… Non ho vissuto nessun “buco nero” depressivo. Ho anche consultato un live coach che mi ha aiutato a programmare la mia seconda vita e a gestire le emozioni. Però capisco i calciatori che soffrono».

Com’è nata l’idea del caffè?
«Preferivo il cappuccino o il latte macchiato, l’espresso era troppo forte per me. Alla Juventus ho visto Bonucci, Chiellini e Buffon berlo sempre dopo pranzo. Lo trovavo un rito elegante: ho comprato la macchina del caffè a casa e mi sono appassionato».

Ha giocato nel Real allenato da Ancelotti. Lui a Madrid splende sempre:
«Lo fa ovunque. Non è successo a Napoli che probabilmente non era il posto giusto per lui: come Sarri, davvero capace ma non adatto alla Juventus e ai suoi calciatori, per personalità o attitudine. Ancelotti è speciale, lo si vedeva già al Milan di Pirlo, Kakà e Gattuso. Sa come parlare alle persone, sa ciò che vuole ma non ti controlla dicendo ciò che devi fare, nemmeno nella vita privata. Come Ferguson, ti rende molto più forte a livello mentale, un campione. Guarda Vinicius: salta l’uomo e segna, ma è Ancelotti che gli ha dato la mentalità vincente, da Pallone d’Oro».

Khedira ha voglia di tornare nel calcio?
«Assolutamente, sono aperto a nuove avventure. Non cerco una società dove essere una figurina o una mascotte, voglio portare conoscenze ed esperienza. È questione di ruolo, di persone e di club. E del momento giusto».

ilnapolista © riproduzione riservata