A “Lo stato delle cose” su Rai3: «La colpa di quanto accaduto non è sua, ho accettato le sue scuse. Sono sempre molto attenta ai miei ormoni».
Ospite nel programma di Rai 3 condotto da Massimo Giletti “Lo stato delle cose”, la pugile algerina Imane Khelif, medaglia d’oro a Parigi 2024, ha parlato di quanto accaduto nell’incontro contro Angela Carini.
Khelif: «Non ce l’ho con Angela Carini, il nostro incontro è stata una farsa»
Ricordiamo infatti che la pugile italiana, dopo il primo colpo subito, decise di ritirarsi dall’incontro:
«Non ce l’ho con Angela Carini, la colpa di quanto accaduto non è sua. Conosco bene Angela, non voglio però prendermela con lei. Me la prendo con le persone che le hanno messo tutta quella pressione addosso. E sono sicura che è colpa di quella pressione se si è comportata in quel modo».
Ancora:
«Avrei voluto avere un incontro normale, invece quello che abbiamo disputato è stata una farsa. Da allora non ho più sentito Carini, ho visto un video dove chiede scusa. Le ho accettate dal profondo del cuore perché so che in certi casi le persone possono sbagliare. Angela è una sorella, un’amica. Nello sport è così e nella vita si può imparare dai propri errori».
Sul livello di testosterone, la Khelif risponde:
«Sono sempre molto attenta ai miei ormoni. Come atleti prendiamo tutte le precauzioni per restare entro determinati parametri. E sono dalla parte della commissione medica che provvede a fare i controlli».
La pugile contro Elon Musk: «Ha promosso una campagna contro di me»
Nel programma Clique in onda su Canal+ la Khelif è tornata a parlare di quanto accaduto:
«[Musk] dice di odiarmi, ma non mi conosce nemmeno; non so neanche perché ha promosso questa campagna contro di me. E’ stato ingiusto con me e con la mia famiglia, con mia madre. Durante quel periodo, mia madre è stata male, è andata anche in ospedale».
«Non capisco perché il mondo si comporti così al giorno d’oggi. Sono una donna araba musulmana praticante, Dio mi sta aiutando. Ho superato tutto ciò che mi è accaduto. Spero di essere ancora più forte psicologicamente in futuro e tornare a gareggiare con una motivazione maggiore».