La tennista su X: «Secondo voi il papà di Bartoli le disse da piccola: ‘Non sarai mai una bella ragazza, non sarai mai una (Maria) Sharapova, quindi devi essere grintosa e combattere’?»
Un caso di commento non professionale ha infiammato i social media e ha sollevato questioni sull’etica della cronaca sportiva, questa volta coinvolgendo la tennista ceca Barbora Krejcikova. La campionessa di Wimbledon ha risposto duramente sui suoi profili social a un episodio avvenuto durante la trasmissione delle WTA finals in Arabia Saudita, nel quale il noto giornalista americano Jon Wertheim ha fatto delle osservazioni per niente edificanti sul suo aspetto fisico.
Secondo quanto riportato dal Telegraph, mentre apparentemente inconsapevole di essere in onda, Wertheim avrebbe commentato su Tennis Channel con un riferimento ironico alla fronte della Krejcikova, dicendo:
«Chi pensi che io sia? Barbora Krejcikova? Guarda la fronte quando Krejcikova e Zheng entrano in campo.» Un commento fuori luogo che è stato prontamente catturato e diffuso sui social media, scatenando reazioni immediate tra i fan e stimolando la risposta della stessa Krejcikova.
I do feel @TennisChannel need to suspend Jon Wertheim with immediate effect. Society has worked hard in recent years to ensure that casual sexism in media is unacceptable
Jon making a derogatory towards a woman who understandably felt hurt and disrespected by it takes us back. pic.twitter.com/Qy0FoDTZPC
— Pavvy G (@pavyg) November 10, 2024
In un tweet, l’atleta ceca ha espresso tutta la sua amarezza per l’episodio, affermando che simili osservazioni distolgono l’attenzione dall’essenza autentica dello sport. Nel suo post, Krejcikova ha spiegato che, come atleta, si aspettava un livello di professionalità e rispetto che, in questo caso, è stato disatteso. Non è la prima volta, ha ricordato, che episodi simili accadono ai danni delle atlete, puntando il dito contro una tendenza che da anni affligge la cronaca sportiva femminile (infatti, nel 2013 la BBC si scusò per i commenti del presentatore John Inverdale, che dopo la vittoria di Marion Bartoli a Wimbledon, fece un paragone poco lusinghiero con Maria Sharapova).
You might have heard about the recent comments made on Tennis Channel during the WTA Finals coverage that focused on my appearance rather than my performance. As an athlete who has dedicated herself to this sport, it was disappointing to see this type of unprofessional (cont.)
— Barbora Krejcikova (@BKrejcikova) November 10, 2024
Krejcikova: «Deludente vedere questo tipo di commenti…»
Il contenuto del post:
«Come atleta che si è dedicata a questo sport, è stato deludente vedere questo tipo di commento non professionale. Non è la prima volta che accade qualcosa di simile nel mondo dello sport. Spesso ho scelto di non parlare, ma credo sia giunto il momento di affrontare la questione del rispetto e della professionalità nei media sportivi. Secondo voi il papà di Bartoli le disse da piccola: ‘Non sarai mai una bella ragazza, non sarai mai una (Maria) Sharapova, quindi devi essere grintosa e combattere’?»
Il caso di Krejcikova riaccende quindi il dibattito su come lo sport femminile venga raccontato dai media e su come, troppo spesso, l’attenzione si sposti dalle prestazioni alle caratteristiche fisiche delle atlete (e ancora, se vogliamo, come una donna prima di tutto debba essere oggettificata e giudicata esteticamente secondo certi canoni prima di poterne ammirare le qualità, ciò che fa e non come dev’essere per soddisfare l’uomo medio). Il messaggio di Krejcikova ha ricevuto centinaia di risposte di sostegno da parte dei suoi fan, che si sono schierati con lei e contro la superficialità di questo tipo di copertura mediatica.
Il giornalista si è poi scusato come si vede nel post qui di seguito, ma non citando mai il nome della tennista né facendo altro che non sia stato trovare attenuanti al suo comportamento e sessismo interiorizzato.
«Durante uno show di Tennis Channel in studio, venerdì, ho fatto alcuni commenti profondamente deplorevoli pensando di essere fuori onda. Li riconosco e me ne scuso. Ho contattato immediatamente la giocatrice e le ho chiesto scusa.
Cos’è successo? Mi sono unito allo show tramite Zoom. Durante le prove ci hanno mostrato una grafica di una giocatrice che aveva appena gareggiato. La foto la mostrava da un’angolazione che enfatizzava la sua fronte. Pochi istanti dopo, mi è stato detto di inquadrare il mio Zoom. Ho guardato l’angolazione bassa della telecamera e ho scherzato dicendo che la mia fronte somigliava a quella della giocatrice in questione. Qualcuno nella sala di controllo ha partecipato allo scherzo e io ho risposto con leggerezza. Anche se si trattava di una prova privata, questo scambio è andato in onda inavvertitamente e senza contesto.
Mi rendo conto: non sono io la vittima in questa situazione. Non è stato né professionale, né cortese, né rappresentativo della persona che desidero essere. Ne sono responsabile. Mi assumo la responsabilità. Mi dispiace.»
How to not make a proper apology by Wertheim
– Don't mention the name of the person you're apologising to: Barbara Krejcikova
– Don't actually apologise to her
– Spend more time trying to justify yourself
– Don't address the actual issue: sexism & lookism in the work place pic.twitter.com/RVnAgW57qj
— Dan Gernez (@GernezDan) November 10, 2024