Una stagione disastrosa. Zero vittorie nella stagione in corso. La riconoscenza nello sport è letale come la nutella
La Coppa Italia del Napoli Basket come l’oro olimpico del pattinatore Bradbury
I numeri a volte possono fare più paura dei sentimenti. Non vogliamo dare nessun terno, non sveliamo misteri. Tre, tredici e sedici. Tutti usciti sulla ruota di Napoli. O meglio (del) Napoli. Di e del non sono solo due preposizioni, ma se diciamo (di) parliamo di basket. Dicevamo numero usciti sulla ruota del basket appunto. Sì perché il 2024 di Napoli è da incubo. Sedici partite giocate. Tre vittorie. Tredici sconfitte. Con zero vittorie nella stagione in corso. È un trend, sebbene su due stagioni diverse, davvero preoccupante. La discesa agli inferi da cui piazze storiche, Pesaro, Fortitudo Bologna faticano a vedere la luce, è al momento inevitabile.
La coppa Italia di Torino è stato un incidente di percorso che ha ricordato la medaglia d’oro del pattinatore australiano Steven Bradbury alle Olimpiadi di Salt Lake City del 2002.
Napoli ha due virus dentro di sé. Uno si chiama entusiasmo. L’altro si chiama riconoscenza, che nello sport è letale come la nutella prima della prova costume. Chi non sviluppa anticorpi nell’immediato, a queste latitudini, sono solitamente i dirigenti sportivi. Ciò che è successo a De Laurentiis lo scorso anno, è successo quest’anno alla triade che ha in mano i destini del Napoli basket. Ma sono due storie assolutamente diverse. Immediatamente dopo il successo di Torino è collassata la provvisoria solidità del Napoli Basket. Il traguardo dei playoff è svanito con un finale di stagione declinante. Improvvidamente si è pensato che si potesse vivere sull’onda lunga di un successo, tutto sommato effimero. Non certamente solido e storico come la Juve Caserta del 1991.
La stagione in corso da subito ha avuto il profumo del fallimento. Squadra da ricostruire a causa dei complessi rapporti tra corpo tecnico e squadra (vedi Pullen dal suo account di X). Perdita dello sponsor storico, e richieste eccessive a quelli interessati (Acqua Lete). Costruzione del roster con lo stesso budget della stagione precedente, cercando di allungare il roster, con i risultati che parlano. Campagna abbonamenti strutturata e pensata, mettendo in vetrina una vittoria, vendendo tutto sommato un passato. Passato che oltre Milicic ha preferito altri lidi, Zubicic addirittura in Arabia Saudita, dove il basket è poco più di un divertissement. Al momento i nuovi innesti (Green e Bentil) hanno aumentato la pericolosità offensiva di Napoli. Ma agli errori individuali si è aggiunta la strategia suicida che ha portato all’ennesima sconfitta di questo 2024 da brividi. Il caos del finale contro Venezia è segnale cui porre velocemente rimedio, cercando di salvare la categoria.