L’Arabia prevede di ospitare il Mondiale 2034: «La candidatura solleva gravi preoccupazioni circa la potenziale escalation di questi abusi»
Il Guardian racconta della denuncia presentata all’Onu da un’organizzazione sindacale che rappresenta 18 milioni di lavoratori africani e che ha presentato un reclamo contro le pratiche di lavoro in Arabia Saudita. Il sindacato ha chiesto “azioni immediate e decisive” con il paese pronto a ottenere i diritti di ospitare la Coppa del Mondo 2034 il mese prossimo.
La denuncia parla di “malversazioni e abusi insieme alle testimonianze dei lavoratori migranti“. L’Organizzazione regionale africana della Confederazione sindacale internazionale (ITUC-Africa) racconta un “ciclo incessante di abusi e sfruttamento che segna l’esistenza quotidiana dei lavoratori migranti africani in Arabia Saudita“.
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Abusi sui lavoratori migranti in Arabia Saudita, ma la Fifa vuole comunque dargli il Mondiale
Secondo quanto riporta il Guardian, “la Fifa di Gianni Infantino sostiene la costruzione artistica dello stadio Prince Mohammed bin Salman, che l’Arabia Saudita prevede di costruire su una scogliera vicino a Qiddiya prima della Coppa del Mondo del 2034“.
«Questi lavoratori, che svolgono un ruolo cruciale nelle economie sia dei loro paesi d’origine che dell’Arabia Saudita, affrontano uno sfruttamento implacabile, tra cui furto di salari, lavoro forzato, condizioni di lavoro non sicure e gravi violazioni della loro dignità e dei loro diritti nell’ambito del sistema Kafala», continua il sindacato.
«La candidatura dell’Arabia Saudita per ospitare la Coppa del Mondo Fifa del 2034 solleva gravi preoccupazioni circa la potenziale escalation di questi abusi. Senza un’azione immediata e decisa, la situazione è destinata a peggiorare, con conseguenti decessi evitabili e ulteriori violazioni dei diritti umani e del lavoro. Il trattamento dei lavoratori migranti africani in Arabia Saudita rappresenta una chiara e palese violazione delle leggi internazionali sui diritti umani, in particolare dei Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani».
«Chiediamo che la Fifa rispetti il suo impegno per i diritti umani»
L’ITUC-Africa ha anche scritto una lettera al presidente della Confederazione del calcio africano (Caf), il dott. Patrice Motsepe. «I lavoratori africani in Arabia sono trattati nel modo più rozzo e brutale possibile». Il sindacato chiede a Motsepe di «costringere la Fifa a rispettare il suo impegno per i diritti umani, come sancito nei suoi statuti e rafforzato attraverso la Politica sui diritti umani della Fifa». “L’ITUC-Africa afferma di non aver ricevuto risposta alla sua corrispondenza, inviata il 15 ottobre“.
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«L’abuso contro i lavoratori migranti africani è peggiore, profondo e straziante – conclude il sindacato – L’abuso dà forte credito alla crescente affermazione che le vite dei neri sono economiche, sacrificabili e non contano nel Regno dell’Arabia Saudita. Ci concentriamo sull’Arabia perché vogliamo innescare un effetto domino di riforma progressiva della migrazione del lavoro in Medio Oriente. Una riforma del diritto del lavoro autentica, collaborativa, inclusiva e di successo in Arabia Saudita è necessaria».