A Esquire Uk: «E lui ha detto “No Jannik, sei positivo al doping”. Ho avuto un momento di buio totale. A Cincinnati mi sono chiesto: “Cosa penseranno di me gli altri giocatori?”».
A Esquire Uk, Jannik Sinner ha raccontato del “caso Clostebol” e di come ha scoperto di essere risultato positivo al test di doping.
Ricordiamo che ora il tennista è impegnato all’Atp Finals di Torino.
Sinner: «Il mio manager mi disse: “Sei positivo”, gli risposi “Sono sempre positivo”»
Le dichiarazioni del numero 1 al mondo:
«Ho avuto un momento di buio totale. Ho cercato di capire come fosse potuto succedere, non avevo fatto nulla. Non auguro a nessuno di passare quello che ho passato io. Ero a Monte Carlo e Alex Vittur [il manager di Sinner, ndr.] mi ha chiamato e mi ha detto “Jannik, sei positivo”. Ho risposto “Sì Alex, sono sempre positivo”. E lui ha detto “No Jannik, sei positivo al doping”. Ho avuto un momento di buio totale, non sapevo cosa dire. Non mi uscivano parole da bocca. Ho cercato subito di capire come fosse potuto succedere, non avevo fatto niente. Non volevo nemmeno crederci: mi sentivo perso.
È stata dura. Non potevo parlarne con nessuno, chi mi conosceva e mi vedeva giocare si accorgeva che qualcosa non andava. A Wimbledon ero pallido in campo, ma anche dopo ero spaventato… a Cincinnati mi sono chiesto: “Come mi guarderanno gli altri giocatori? Cosa penseranno di me?” È stato allora che ho capito davvero chi sono i miei amici».
Il tennista altoatesino: «Wada? Non abbiamo avuto ancora notizie»
La prima sfida sarà con De Minaur, il giocatore che ha battuto già 7 volte:
«Sono tutti grandi giocatori e ogni partita sarà una bella battaglia fin da subito. Io più grande del tennis? Penso che la vittoria della Davis abbia dato una grande spinta al movimento. Poi certo, ci sono stati i miei ottimi risultati ma prima di me ci sono stati Fognini, Berrettini, Musetti quest’anno ha fatto una grande stagione, come Cobolli».
Infine un’ultima domanda sul ricorso della Wada: «Non abbiamo avuto ancora notizie. So cosa mi aspetta, ci sono già passato: non è certo una cosa piacevole ma la affronteremo come sempre».