Non può cambiare stadio durante la prima fase di Champions e mantenere i costi di due impianti sarebbe una spesa eccessiva
La Uefa “impone” al Barcellona di rinviare il ritorno al Camp Nou (ora Spotify). Se ne parla a febbraio. A scriverlo è il quotidiano catalano Mundo Deportivo.
Il ritorno è rinviato a metà febbraio. Il club ha informato i soci. Le partite di Liga contro Valencia (26 gennaio) e Alaves (2 febbraio), così come quella di Champions contro l’Atalanta (29 gennaio), si giocheranno ancora allo Stadio Olimpico, al Montjuïc.
Il Barcellona ha inviato una e-mail ai possessori dell’abbonamento che avevano richiesto il pass per lo stadio per la seconda metà della stagione. Il Barça ha scritto che “a causa dei regolamenti Uefa che impediscono di cambiare stadio durante la fase iniziale della Champions e delle difficoltà logistiche e dei costi eccessivi legati al mantenimento di due strutture ad alta capacità operative, il club ha deciso di continuare a giocare allo Stadio Olimpico Lluís Companys fino al completamento della fase iniziale della Champions League”.
L’inaugurazione dello stadio Spotify (il vecchio Camp Nou) avverrà contro il Rayo Vallecano nel weekend del 16 febbraio. Anche se il club non conferma questo nella e-mail inviata ai soci. Perché nel caso in cui il Barcellona dovesse disputare a febbraio (11-12 o 18-19) lo spareggio per l’accesso alle fasi eliminatorie della Champions League, si disputerebbe allo Spotify Camp Nou.