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L’Atalanta è più forte. Conte lo sapeva, non era piagnone: il percorso è lungo

Tre a zero, doppietta di Lookman. Se il Napoli perde l’impenetrabilità difensiva, perde la sua forza. Il Napoli resta primo, Gasperini ha una squadra e una rosa da scudetto

L’Atalanta è più forte. Conte lo sapeva, non era piagnone: il percorso è lungo
Dc Napoli 03/11/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Atalanta / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Romelu Lukaku-Isak Hien-Ederson

L’Atalanta ha vinto a Napoli tre a zero. Con ampio merito. E a questo punto solo un marziano può continuare a non considerare la squadra di Gasperini come una delle favorite per lo scudetto. Secondo noi la seconda favorita (la prima è l’Inter). Conte non era piagnone a dire che il Napoli deve seguire il suo percorso ma che gli azzurri (oggi in nero) sono solo agli inizi del cammino. Era consapevole della forza dell’avversario. Il Napoli resta primo in classifica ma quando la squadra perde la sua forza difensiva, diventa una squadra troppo vulnerabile. Oggi è successo questo ed è successo anche perché l’attacco dell’Atalanta ha creato grandi difficoltà al Napoli. Gasperini ha lasciato in panca Retegui (nel finale ha segnato il 3-0) che avrebbe dato un riferimento a fisso a Rrahmani e a Buongiorno e ha puntato su Lookman e De Ketelaere. Mossa perfettamente riuscita.

Il Napoli quando perde, perde 3-0. Era successo a Verona. Quella fu una sconfitta salutare. Potrebbe esserlo anche questa. Di certo è una tappa importante nel cammino di Conte che ha raccolto una squadra disastrata e dopo undici giornate è in testa al campionato.

Nel primo tempo, al di là del dominio tattico dell’Atalanta, il Napoli subisce due gol evitabili. Il primo per un concorso di colpe a partire dalla respinta di testa di Olivera che rimette in gioco l’azione dell’Atalanta. Il secondo per un errore piuttosto evidente su tiro di Lookman sì forte ma non angolato né imprevedibile. A Milano, contro il Milan, la fase difensiva aveva invece retto.

Detto questo, l’Atalanta gioca un primo tempo sontuoso. Di grande intensità. E tecnica sopraffina. De Ketelaere (aveva ragione Maldini) fa letteralmente ammattire la fascia sinistra del Napoli, si muove con grazia e agilità, quasi danza. Controlla il pallone, alza la testa e si trova benissimo con Lookman che finalizza come meglio non si potrebbe. A centrocampo la squadra di Gasperini è robusta con De Roon e soprattutto Ederson che oggi è probabilmente il miglior centrocampista della Serie A. In difesa, per dirla alla Pesaola, l’Atalanta ruba la idea a Conte. Difende benissimo, in maniera spietata, non regala centimetri né a Lukaku né a Kvaratskhelia. Hien soprattutto cancella il centravanti belga dal campo. Lo annienta. L’Atalanta è una squadra che continua a essere incredibilmente sottovalutata. È tra le favorite per lo scudetto, lo dimostrano i risultati di questi anni e la vittoria in Europa League. Oggi ha anche una rosa profonda, basta dare uno sguardo alle panchine di Napoli e Atalanta per comprendere la forza della rosa del club dei Percassi (e degli americani). In più, ha una forza e una condizione fisica straordinarie. Al punto che segna il terzo gol nel finale, con Retegui.

Il Napoli può recriminare per il palo colpito da McTominay subito dopo l’1-0. Può recriminare solo per quello. Conte nella ripresa prova a cambiare tutto. Fa entrare Raspadori e Ngonge per Politano e Gilmour. Poi Neres per Kvaratskhelia. E infine Simeone per Lukaku. Ma l’Atalanta è più forte. È finita 3-0 come l’anno scorso. È fallita la sfida alla scaramanzia del Napoli che come lo scorso anno ha giocato contro l’Atalanta con una maglia nuova. È finita 3-0, come pochi mesi fa. Il Napoli di Conte resta primo in classifica.

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