Sul Daily Mail la storia dell’ex mezzofondista che ha rincorso i ladri che alla fine hanno capito con chi avevano a che fare e gli hanno riconsegnato il telefono
La leggenda dell’atletica Mo Farah si è ritrovato ad inseguire il furgone dei ladri che gli avevano rubato il cellulare.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, è entrato in azione dopo che i truffatori si erano imbucati a casa sua mentre era fuori a correre con sua moglie Tania.
E ha dimostrato di avere ancora grandi capacità atletiche. La coppia, infatti, come spiega il quotidiano:
Si stava godendo una piacevole corsa vicino casa e Sir Mo aveva deciso di lasciare il suo cellulare sul lato di una strada privata, per riprenderlo poi a fine allenamento. Pochi istanti dopo, ha notato un grande furgone bianco, insolito rispetto alle auto sportive e ai Suv di alta gamma che di solito si vedono nella tenuta esclusiva. Il veicolo, che aveva due uomini all’interno, si è fermato per consentire a uno di loro di afferrare il telefono prima di ripartire.
E’ lì che il 41enne ex mezzofondista è ritornato ad accendere il suo spirito competitivo, con i ladri che successivamente hanno capito con chi avere a che fare; hanno infatti riconsegnato il telefono.
Mo Farah: «Non mi chiamo così. Mi hanno portato in Inghilterra illegalmente da bambino»
Il suo vero nome è Hussein Abdi Kahin. Ed è di fatto un immigrato irregolare. Lo ha rivelato lui stesso in un documentario della BBC. Legalmente la Gran Bretagna potrebbe revocare la cittadinanza del campione olimpico dei 5.000 e 10.000 metri alle Olimpiadi di Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, sei volte campione mondiale, detentore del record mondiale dell’ora e del record europeo dei 10.000. Mo Farah è persino “sir”. Ma non accadrà. Perché la sua è una storia di sopraffazione, clamorosa considerato lo status del personaggio.
Farah ha raccontato di essere stato portato nel Regno Unito illegalmente da bambino e costretto a lavorare come domestico. Il nome di Mohamed Farah gli è stato dato da coloro che lo hanno introdotto in Inghilterra dal Gibuti. È stato trasportato in aereo dal paese dell’Africa orientale all’età di nove anni da una donna che non aveva mai incontrato e poi costretto a prendersi cura dei figli di un’altra famiglia.