Oggi Libero scrive di messaggi minatori al giornalista che lo ha criticato. E ricorda le sue perle su Sarri, Thiago Motta, De Zerbi, Paredes
Libero è andato in fissa con Adani e racconta (quasi) tutte le sue castronerie
A Libero non l’hanno presa bene. È successo che qualche giorno fa hanno pubblicato un articolo di critica ad Adani che – così racconta Libero – ha reagito con messaggi oggi definiti minatori (lo ripetiamo: Feltri li avrebbe pubblicati e amen). E allora da due giorni il quotidiano prosegue con un articolo al giorno sulla seconda voce Rai delle telecronache della Nazionale. E dire che l’idea di calcio che ha Adani non è poi così lontana da quella che hanno alla redazione sportiva di Libero: il calcio contemporaneo, per capirci. Hanno le stesse idee su Allegri e su tanti altri.
Fatto sta che oggi, a firma Daniele Dell’Orco, Libero ricorda un po’ di sfondoni dell’ex difensore centrale.
Ha inanellato una marea di sfondoni. Eccone alcuni solo dell’ultimo anno: ad agosto 2023 ha celebrato Arthur, regista brasiliano della Fiorentina in prestito dalla Juve, usando un altro suo grande slogan (“Padre tempo”). Peccato che Arthur non sia stato riscattato dalla Viola e oggi sia fuori rosa a Torino, non con Allegri ma con uno dei suoi prediletti, Thiago Motta; Motta, che incensava mentre era al Bologna, oggi alla Juve dopo 12 giornate ha cinque punti in meno di Allegri e non sta certo riuscendo a esprimere calcio ostriche e champagne; a marzo, in occasione di Brighton-Roma di Europa League, predisse un 4-0 per gli inglesi allenati da un altro suo pupillo, Roberto De Zerbi. La partita finì davvero 4-0, ma per i giallorossi; durante quel tracollo, per provare a rifarsi, twittò live celebrando Leandro Paredes che aveva definito tempo prima «il miglior 5 dai tempi di Redondo» (oggi Paredes nella Roma è sparito); a novembre 2023, per non abbandonare il “carro Sarri”, maestro di bel gioco, commentò il momentaccio della Lazio dicendo «non credo che il problema sia l’allenatore», come a dire che con quella squadra non si potesse fare meglio. Lotito prese prima Igor Tudor, e migliorò le cose, poi Marco Baroni e, stravolgendo la rosa addirittura al ribasso, ora la Lazio vola.
Nel corso degli anni, comunque, l’hanno rimbrottato un po’ tutti, da grandi giornalisti come Marino Bartoletti e Nicola Roggero ad addetti ai lavori come Paolo Di Canio o Gigi Cagni, che Adani lo allenò a Empoli e di lui disse: «Racconta teoria, il calcio è un’altra cosa. Con me non era nemmeno titolare». Chissà se ha mandato sms minatori a tutti loro.