In conferenza. Nel 2011 l’Atletico Madrid cercò Luis Enrique prima di affidarsi a Simeone ma «avevo già dato la mia parola alla Roma»
La conferenza stampa di Luis Enrique, allenatore del Psg, prima della partita di Champions League contro l’Atletico Madrid di Simeone. L’allenatore spagnolo ha anche rivelato un aneddoto sull’Atletico. Infatti, Luis Enrique poteva essere l’allenatore dell’Atletico Madrid, ma aveva già preso accordi con la Roma.
Luis Enrique poteva allenare l’Atletico ma «Avevo già dato la mia parola alla Roma»
Quali sono le sensazioni al PSG prima della partita contro l’Atlético?
«Ottimismo, fiducia, prima di affrontare questa partita e conquistare i tre punti. Poi, anche se perdessimo domani (mercoledì) ma vincessimo le ultime quattro partite, ci qualificheremo. Vedremo. Questa partita non è decisiva».
Ti piace affrontare lo stile di allenatore che è Diego Simeone o preferisci un allenatore che difende il tuo stesso gioco?
«Non ho preferenze in questo senso. Ci siamo scontrati tanto da giocatori e da quando siamo diventati allenatori con Diego Simeone. Ammiro un allenatore che resta tanti anni in un grande club. Quando rimani così tanti anni, sei un allenatore incredibile. Sarà una partita difficile, come sempre in Champions League, contro una squadra molto forte collettivamente ma anche individualmente».
Nel 2011 l’Atletico Madrid cercò Luis Enrique prima di affidarsi a Simeone. «Avevo già dato la mia parola alla Roma, prima di firmare i contratti ci sono gli accordi verbali e io avevo già dato la mia parola e io mantengo le promesse. L’Atletico ha avuto la fortuna di trovare Simeone, io non avrei mai avuto la sua energia e la sua capacità di rimanere così tanti anni, hanno trovato il miglior allenatore che potevano».
L’Atlético è noto per essere in grado di alzare il proprio livello di gioco nelle grandi partite.
«Se guardiamo individualmente i giocatori dell’Atlético, sono tutti nazionali, con molta esperienza. Saranno molto competitivi. Siamo nel mezzo e non sappiamo cosa succederà, anche se dopo questa partita il loro programma è più semplice del nostro».
Cosa temi dall’Atlético?
«In verità, non ho dubbi che, nonostante i risultati in Champions contro il Benfica (sconfitta per 4-0 ) e il Lille (sconfitta per 3-1 in casa ), i giocatori dell’Atlético daranno la loro versione migliore contro di noi, più forti e seri, che faranno essere un avversario molto difficile da combattere. Giochiamo in casa e i tifosi ci seguiranno fino alla fine. Il nostro obiettivo è essere competitivi in ogni partita».
La vostra squadra ha due facce tra Ligue1 e Champions League?
«No, è la stessa faccia, la stessa idea collettiva. Il livello è più alto in Champions League. Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto lì. So che siamo una squadra che segnerà sempre più gol ma non so quando. Il mio obiettivo è generare quante più occasioni da gol possibili. In termini di statistiche, siamo una delle migliori squadre della Champions League in difesa e attacco. Firmo per giocare la stessa partita contro Psv Eindhoven ( 1-1 ) e Girona ( 1-0 ). Avremmo meritato di vincere la prima e di segnare di più contro la seconda».
Cosa ne pensi di Antoine Griezmann?
«È un giocatore che gioca in Spagna da moltissimo tempo, ha quasi la doppia nazionalità. È incredibilmente bravo in attacco, può giocare come seconda punta, da una parte, più dentro. Griezmann è completo e versatile, qualità enormi al servizio della sua squadra. E’ un giocatore fondamentale per l’Atlético e domani dovremo osservarlo attentamente».
Chi partirà in porta domani?
«Deciderò domani mattina dopo un buon cappuccino chi potrà giocare. Deciderò tra i tre portieri. Se qualcuno ha la febbre, cosa facciamo? Donnarumma o Safonov? Mi sento al sicuro con entrambi, sono molto tranquillo perché parliamo di due portieri incredibili, vedremo domani chi giocherà».
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Perché Marquinhos è un giocatore fondamentale per te?
«È incredibile avere un giocatore con questa ambizione e questo stato d’animo. È il leader della squadra e una persona, per il suo atteggiamento, che la gente segue. Speriamo che il Psg abbia ancora molti anni a venire».