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Marotta: «Quando leggiamo le designazioni, studiamo anche l’arbitro e come comportarci con lui»

A margine di un evento a Milano: «L’importante è vincere, non arrivare nelle prime quattro in campionato come sento dire a certi dirigenti»

Marotta: «Quando leggiamo le designazioni, studiamo anche l’arbitro e come comportarci con lui»
Db Monza 07/08/2024 - amichevole / Inter-Al Ittihad / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Nel corso di un evento milanese basato sulla presentazione del nuovo libro di Beppe Severgnini “Inter: il nuovo secolo” è intervenuto Beppe Marotta, presidente attuale dell’Inter campione d’Italia. L’ex dirigente della Juventus – dopo che già in settimana si era fatto sentire con dichiarazioni sui generis “contro” la lamentela di Conte sugli arbitri – ha di nuovo toccato l’argomento fischietti in Serie A con una frase peculiare che riguarda anche Nicolò Barella, centrocampista ormai di caratura internazionale.

Marotta: «Quando certi dirigenti parlano di quarto posto…»

«Nello sport essere ambiziosi significa avere un grande carattere. Io ho sentito dirigenti di squadre importanti dire “l’importante è arrivare nelle prime quattro”. No, l’importante è vincere poi se non si vince significa che l’avversario è stato più bravo. Io ho sempre trovato dei tifosi che erano legati al club ma che desideravano sempre posizioni più forti e importanti. Credo che il tifoso, che sicuramente è una parte integrante della storia, della squadra e della vita quotidiana, voglia vincere. Oggi siamo in Champions, e allora perché non lottare per vincerla? Perché non lottare anche in campionato? Poi dipende dagli avversari e anche da noi, ma non dobbiamo avere paura e mi sembra scontato.»

Sulla gestione di calciatori e arbitri:

«Quando esce la designazione arbitrale studiamo anche l’arbitro che ci viene assegnato e che tipo di rapporto tenere con lui. Barella in passato ha peccato nell’atteggiamento verso i direttori di gara, oggi è migliorato molto perché non studia solo l’avversario ma anche l’arbitro.»

De Laurentiis: «Fuoriluogo le dichiarazioni del presidente dell’Inter, il Var serve per evitare errori arbitrali»

Così il presidente del Napoli aveva risposto ad alcune dichiarazioni del presidente dell’Inter rilasciate dopo Inter-Napoli:

«Ho letto da Los Angeles alcune dichiarazioni di Marotta, a mio avviso fuori luogo. Il rigore, a detta della stragrande maggioranza degli osservatori, non c’era. Ma soprattutto, le parole di Conte sono state chiare e sono esattamente quello che io penso e che ho sempre detto: il Var è una grande risorsa per evitare gli errori arbitrali. Non ha alcun senso dire che a volte può intervenire e a volte no. Se c’è un errore arbitrale gli addetti al Var devono chiamare il direttore di gara. Altrimenti, si blocca la crescita del calcio e si alimenteranno sospetti. Inoltre, gli arbitri sono già in contatto diretto con il Var. Per quale motivo non dovrebbero ricevere indicazioni da chi può vedere cosa succede in campo con l’ausilio della tecnologia? Conte ha esplicitato concetti sacrosanti, gli stessi che io sostengo da anni!

È necessario fare in modo che non si alimentino sospetti e dubbi, e il rispetto, come sottolineato da Rocchi, dev’essere reciproco per evitare, come ha detto lui, che si incendi il campionato.

Bisogna anche sottolineare che l’arbitro dovrebbe essere scevro da qualunque condizionamento psicologico, che invece spesso c’è tra arbitri di campo e arbitri del Var. Credo sia sotto gli occhi di tutti la necessità di mettere a punto un nuovo regolamento del Var per evitare decisioni disomogenee, che ripeto, non farebbero altro che alimentare la teoria del dubbio. È noto, oltretutto, che spesso gli arbitri in campo non sono favorevoli all’intervento degli arbitri del Var, perchè le correzioni delle loro decisioni gli tolgono autonomia e credibilità. Tuttavia, di fronte a episodi eclatanti e a errori palesi, il Var deve intervenire, almeno richiamando l’arbitro alla visione di quanto è accaduto al monitor. Questo per il bene del calcio.»

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