Bagnaia aveva detto «mi serve un pomeriggio perfetto» prima dello Sprint di ieri. Non è stato così a Barcellona questo pomeriggio, anche se di più non avrebbe potuto fare
Al Montmelò è andato in scena un finale di stagione niente male per la MotoGp: Jorge Martin ha dovuto mantenere i 19 punti di vantaggio su Bagnaia, che partiva nel Gran Premio da primo della classe. L’italiano era riuscito nell’impresa di vincere la gara sprint di ieri pomeriggio, ma competere per il titolo concretamente quest’oggi sarebbe stato molto complesso: a Martin sarebbe bastato infatti il nono posto, o che Bagnaia arrivasse sotto il secondo posto. È così che il padrone di casa è riuscito a sedersi sul trono di campione per la prima volta. Bagnaia, davanti al quale è sfumato il terzo titolo consecutivo, è stato bravo ma più incostante. Ed è difficile anche recriminare qualcosa al suo rivale, sempre corretto e coerente in gara e fuori.
Bagnaia fa il suo, Martin vince lo stesso: è titolo mondiale
Bagnaia chiude l’annata con 18 vittorie tra sprint e gare della domenica, Martin ne ottiene 10 ma viene premiato per la maggior regolarità rispetto all’italiano. I due chiudono la stagione separati da soli 10 punti in classifica. Marc Marquez chiude invece terzo lasciandosi alle spalle Bastianini. Lo spagnolo ha ben gestito la gara senza mai attaccare, consapevole che poco gli sarebbe bastato per vincere per la prima volta. Il classe 1998 aveva vinto solo in Moto3: emozionanti le sue lacrime e la festa scatenatasi immediatamente dopo il traguardo nel suo angolo. È la vittoria del saper vincere.
Lorenzo: «Se sono amici le persone si eccitano meno, la gente ama il conflitto nello sport»
Così aveva parlato Jorge Lorenzo al Corriere dello Sport riguardo alla rivalità tra Martin e Bagnaia:
Jorge domanda secca: come finisce il campionato?
«Ci sarà un campione (sorride ndr). Martin ha più possibilità ma fino alla bandiera a scacchi non è detto, anche se è certo come Jorge dovrebbe sbagliare tanto per non vincere».
Tralasciando nome e nazionalità rivede qualcosa di sé in Martin?
«Mi rivedo un po’ in Martin, ma anche in Bagnaia e Quartararo. Sia Pecco che Jorge si sporgono tanto fuori dalla moto, e il secondo ha una esplosività simile alla mia, con la quale riesce a partire forte per staccare gli altri. Sia Martin che Pecco riescono a essere costanti una volta in testa: sono fluidi e costanti come lo ero io, mentre Marquez ad esempio lo può essere ma è meno preciso, ha altre qualità. Lui è esplosivo, aggressivo, nonché molto forte in frenata».
Le piacciono le rivalità di oggi? Forse non c’è l’odio sportivo dei suoi tempi
«La gente ama il conflitto nello sport, a prescindere da quale sia. Persino il Grande Fratello ha più audience quando ci sono i litigi, e questo vale anche per la MotoGP: se due che battagliano per il titolo si odiano l’interesse raddoppia. Penso a tante rivalità, come ad esempio Senna e Prost, Rossi e Biaggi, Rossi e Lorenzo o Lorenzo e Marquez. Se i rivali sono amici come oggi le persone si eccitano meno, anche se gli 11 sorpassi in pochi giri che hanno regalato Pecco e Jorge a Sepang sono stato emozionanti».