Il club lo ha pagato fino al primo arresto nel 2020. Il calciatore sostiene che gli era stato assicurato che avrebbe ricevuto i suoi stipendi una volta assolto.
Lo scorso anno Benjamin Mendy, squalificato nel 2020 per violenza sessuale mentre militava nel Manchester City, aveva chiesto al suo ex club un risarcimento per gli stipendi non pagati dal club (circa 11 milioni di sterline).
Il calciatore ha vinto la causa dopo aver presentato una richiesta di “detrazioni non autorizzate” dal suo stipendio.
Mendy vince la causa contro il City per gli stipendi non pagati mentre era squalificato
Riporta il Daily Mail:
Il City ha continuato a pagare Mendy dopo il suo primo arresto nel novembre 2020, ma hanno cambiato la loro posizione quando è stato nuovamente arrestato l’anno successivo. Il contratto del giocatore prevedeva un bonus di 900mila sterline per disputare il 60% delle partite, oltre al bonus di 1 milione se il club si fosse qualificato per la Champions League; inoltre, un pagamento annuale di 1,2 milioni di sterline per diritti d’immagine. Mendy sostiene che gli era stato assicurato che avrebbe ricevuto i suoi stipendi una volta assolto. Ha rivelato anche che i suoi compagni di squadra Raheem Sterling, Bernardo Silva e Riyad Mahrez lo hanno aiutato finanziariamente in quegli anni ed è stato costretto a vendere la sua villa nel Cheshire per pagare le spese legali, le bollette e il mantenimento dei figli.
Gli avvocati del City hanno detto che Mendy non era stato pagato perché «non era in grado di svolgere il suo lavoro come conseguenza della sua stessa condotta». Il giudice Joanne Dunlop ha dichiarato in tribunale: «Il risultato di questa decisione è che il signor Mendy avrà diritto a ricevere la maggior parte del suo stipendio non pagato».
L’ex City: «Altri miei ex compagni del Manchester hanno partecipato alle mie feste con donne e alcol»
Dopo essere stato assolto lo scorso anno, ora Mendy ha portato il City in tribunale, sostenendo in una dichiarazione scritta:
«Diversi giocatori del Manchester City, incluso il capitano del club, erano presenti alle feste a cui ho partecipato e ospitato in casa. Abbiamo bevuto tutti alcol. Tutti abbiamo avuto relazioni occasionali con le donne. Abbiamo tutti violato le restrizioni Covid-19. Questo non giustifica il mio comportamento, ma ritengo che sia ingiusto per il City che abbiano incolpato solo me. La differenza tra me e gli altri giocatori è che sono stato falsamente accusato di stupro e umiliato pubblicamente».