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Meret è l’icona del Napoli, portiere da valutare meglio anche in Nazionale (Corbo va controcorrente)

Su Repubblica Napoli. Il Napoli non è mai sparito dalla gara. Il gol malamente sprecato da Simeone negli ultimi secondi mette a tacere anche l’Inter

Meret è l’icona del Napoli, portiere da valutare meglio anche in Nazionale (Corbo va controcorrente)
As Napoli 03/11/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Atalanta / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Alex Meret

Meret è l’icona del Napoli, portiere da valutare meglio anche in Nazionale (Corbo)

Antonio Corbo su Repubblica Napoli va controcorrente su Meret e scrive di lui come l’icona del Napoli.

Ecco cosa scrive Corbo:

Passa come in un cerchio di fuoco senza bruciarsi. Lascia all’Inter e al campionato l’immagine di una squadra che può lottare per lo scudetto, non solo per la qualificazione Champions. Il gol malamente sprecato da Simeone negli ultimi secondi mette a tacere anche l’Inter, che ha dato tanto, ma non tutto per il suo lunatico attacco, ed aveva rischiato di avere troppo per quel rigore discusso e sbagliato, errore che rende giustizia ad un Napoli coraggioso e quadrato. La sua icona diventa Meret, portiere rivelazione, da valutare meglio anche in Nazionale. Il Napoli non è mai sparito dalla gara, si è dato la prima scossa osservando la classifica.

Se Lukaku esce dopo una partita tutto sommato decorosa, opposto ad Acerbi, l’Inter smonta un po’ dell’Inter. Inzaghi confessa tutta la sua delusione ritirando Thuram, assente nella sfida sempre più vibrante, poi Dimarco con un palo in saldo attivo ma senza i suoi diabolici cross, e Calhanoglu, esausto. Conte non può fare a meno invece di cambiare lo stanco Politano, dopo aver liberato dalla panchina Lobotka per l’estrema necessità della sua grazia e freddezza nei momenti più scabrosi. È guarito, e lo dimostra. Per fortuna di Conte e dell’immediato futuro. 

Meret nelle pagelle napoliste di d’Esposito

MERET. Truci a San Siro. Il Napule anti-Biscione del generale salentino è resiliente e robusto, supremo indizio che il tracollo domestico con gli orobici ha temprato gli azzurri in barba alle ciucciuvettole del sovranismo partenopeo anti-contiano. Quasi tutti, a onor del vero. Ché il povero Meret conferma di avere inquietanti problemi di vista sui tiri da lontano, come il suo corregionale Zoff ai lontani mondiali del 1978, nell’Argentina dei militari. Dopo l’evitabile rete di Lookman sette giorni fa, ecco stasera la parabola dell’ottomano teutonico che pareggia ahinoi i conti al Meazza. Bastava opporre il pugno anziché la mano aperta, forse. Non solo. Il Napule fatica tanto a uscire e lui sbaglia rilanci su rilanci. Per fortuna che viene assistito da San Palo su quel tiro di Dimarco e soprattutto sul penalty del predetto turco tedesco – 5

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