ilNapolista

La nuova vita di Nadal ripartirà dall’Arabia Saudita

Da Marca. Una sua accademia aprirà lì, dopo Manacor e Kuwait. Potrebbe anche avere un ruolo dirigenziale al Real Madrid. Nel tempo libero avrà il golf

La nuova vita di Nadal ripartirà dall’Arabia Saudita
Spain's Rafael Nadal listens to the national anthem prior the quarter-final singles match between Netherlands and Spain during the Davis Cup Finals at the Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena arena in Malaga, southern Spain, on November 19, 2024. The Davis Cup will be the final professional tournament of Nadal's glittering career of almost 23 years. (Photo by Thomas COEX / AFP)

Con il ritiro ufficiale di Rafael Nadal, avvenuto durante i quarti di finale di Coppa Davis tra Spagna e Olanda, il mondo del tennis saluta uno dei suoi più grandi campioni. Ma la leggenda di Manacor non si allontanerà dal panorama sportivo, né si limiterà a godersi la vita da pensionato. Con una serie di progetti ambiziosi già in cantiere, Nadal si prepara a intraprendere una nuova fase della sua vita, ricca di opportunità e sfide.

Nadal continuerà a essere una figura di spicco nel mondo del tennis, non solo come ambasciatore della federazione tennistica saudita, ma anche attraverso le sue accademie. Dopo Manacor e Kuwait, è in fase di sviluppo una nuova accademia in Arabia Saudita, un Paese che si sta affermando come nuova capitale mondiale del tennis, ospitando eventi prestigiosi come le finali WTA e Next Gen. L’obiettivo è ambizioso: organizzare un torneo combinato di categoria 1000 entro il 2028. A riportarlo è il quotidiano madrileno Marca.

Nadal, futuro dalle tante sfaccettature: c’entra il Real Madrid?

Tony Godsick, agente di Roger Federer, ha già espresso il desiderio – riporta sempre Marca – di vedere Nadal alternarsi con Federer come capitano della Laver Cup. Ma c’è anche chi lo immagina alla guida della nazionale spagnola. David Ferrer, attuale capitano della squadra, lo considera un candidato ideale per il suo legame con la maglia e i valori che trasmette.

Nadal è inoltre anche un imprenditore di successo. Ha stretto un’alleanza con il gruppo Melià per il marchio Zel e detiene una partecipazione nella catena di ristoranti Tatel, con sedi in città strategiche a livello globale. Queste iniziative dimostrano la sua capacità di diversificare le sue attività e mantenere un’impronta internazionale. Infine, essendo da sempre tifoso del Real Madrid, Nadal è stato accostato alla possibilità di un ruolo dirigenziale nel club. Sebbene al momento si tratti solo di ipotesi, l’idea di vederlo in una posizione di leadership non appare del tutto irrealistica, considerando la stima e il rispetto di cui gode.

Nadal si chiama fuori (giustamente): «Se fossi il capitano della Spagna, farei giocare un altro»

Questo quanto dichiarato in occasione del ritiro dallo spagnolo:

«Sapevo che sarebbe stata la mia ultima partita da tennista professionista. I momenti che hanno preceduto il match sono stati emozionanti e difficili da gestire. Non posso ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato. Il pubblico è stato incredibile, come lo è stato ogni volta che ho giocato in Spagna. Ho cercato di avere l’atteggiamento migliore, l’energia giusta ma non è bastato. L’altro era più bravo di me oggi e niente da dire. È stata presa la decisione di farmi giocare, sapevamo che era un po’ un rischio, ma David (Ferrer) ci aveva visto allenarsi e pensava che fosse la cosa giusta da fare. Non sono riuscito a conquistare il punto, ci ho provato come al solito. Non si può controllare il livello che si ha, solo l’atteggiamento e l’energia che non mi hanno deluso. Ho avuto un livello più alto in allenamento che in partita.»

ilnapolista © riproduzione riservata