«Io non parlo mai per piangere o per ridere, parlo per dire la verità. Oggi siamo gli stessi di domenica scorsa, gli stessi fenomeni»
Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa dopo la sconfitta contro l’Atalanta
Conte in conferenza
Preoccupato per le difficoltà del secondo tempo?
«Bisogna sempre valutare l’avversario e chi hai di fronte, io ho poco da rimproverare ai calciatori per quello che hanno messo in campo, poi ci sta che trovi una squadra più forte, lo devi prendere in considerazione. Non penso che abbiamo perso perché è venuta meno l’applicazione, sicuramente sui gol ci sono delle situazioni migliorabili. Nel complesso della partita ho poco da rimproverare. Oggi l’ostacolo era molto alto e siamo sbattuti. Questo però non significa niente, loro sono nettamente più avanti rispetto a noi, perché dati alla mano sono una presenza continua in Champions e hanno vinto l’Europa League. Sono la dimostrazione che con pazienza e voglia di lavorare si può creare una realtà e loro sono una realtà, un incomodo forte per le solite note. Noi abbiamo fatto tutto quello he dovevamo fare, tranne alcune cose sui gol che abbiamo preso».
Sconfitta positiva per tornare con i piedi per terra?
«Dovete sapere sempre che io quando parlo non lo faccio né per piangere, né per ridere, lo faccio per dire la verità, altrimenti invece di dire una bugia sto zitto. odio dire delle cose che non penso. Io dirò sempre la verità che piaccia o meno a tutti indistintamente. Noi siamo qui per cercare di costruire, perché io sono stato chiamato per ricostruire una situazione e significa mettere delle basi. Se questo poi porta a un buon inizio, io vi dirò sempre che non ho capito niente se a volte viene premiato chi non lavora. Ci deve essere un lavoro, calma e pazienza. A volte sento dire che questa è una squadra che con 8/11 ha vinto lo scudetto, io ricordo che l’anno scorso con 10/11, Osimhen, Zielinski, siamo arrivati decimi. Quindi dobbiamo sapere che ci sono delle difficoltà, che queste non devono buttarci a terra o buttare in scoramento. Noi siamo qui per creare qualcosa che possa essere duraturo negli anni. Quando incontri una squadra già forte devi alzare le mani e dire “ho perso contro una squadra più forte”. Questo non significa che dobbiamo buttare tutto all’aria, io lo so, ma dobbiamo fare un percorso. Non significa che a fine anno noi non possiamo diventare più forti dell’Atalanta».
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Che aggettivo dà al suo Napoli?
«È stato un Napoli generoso sotto tutti i punti di vista. Ha cercato di contrastare una squadra forte anche dal punto di vista fisico. Li abbiamo messi in difficoltà in diverse situazioni. Nella parte finale c’è stata la differenza, loro sono stai chirurgici, noi siamo mancati».
Teme contraccolpi psicologici?
«Li può temere solo chi è fuori dalla realtà, chi magari dà giudizi o fa delle considerazioni esterne, noi che siamo dentro la situazione e l’ambiente, che contraccolpi dobbiamo avere? La sconfitta fa parte del percorso. Mi dà fastidio la sconfitta se viene contro una squadra più debole, ed è successo, questa è una sconfitta contro una squadra più forte. Domenica affrontiamo una squadra ancora più forte, l’Inter, che facciamo? Andiamo ci misuriamo e vediamo. Noi dobbiamo fare un percorso e se qualcuno pensa che schiocchiamo le dita e tutto va a posto, mi viene da sorridere perché non siamo realistici. Andiamo avanti nel nostro cammino sapendo che prima non eravamo dei fenomeni e oggi dopo aver perso contro l’Atalanta siamo gli stessi fenomeni di prima, non siamo meno fenomeni di prima».