Dalla Francia: «Per avere il tecnico, De Laurentiis si è fatto da parte e ha accettato tutte le sue condizioni. È un Napoli meno spettacolare ma più compatto»
In Francia hanno potuto vedere Milan-Napoli e, a giudicare da quanto scrive So Foot, sono rimasti estasiati dalla squadra di Conte. Tanto che titolano “Napoli, le Conte est bon“.
Per capirne meglio il senso, è opportuno leggere più in fondo.
“La squadra vincitrice dello scudetto 2023 è in testa al campionato quando nessuno se lo aspettava. Una bella sorpresa che ha un nome, quello di Antonio Conte. Ha ricostruito un progetto abbandonato la scorsa stagione. L’ex allenatore della Juventus a inizio stagione avvertiva: «Il Napoli soffrirà in questa stagione. È in atto una ricostruzione totale». Era agosto e, secondo i risultati, il progetto è andato più velocemente del previsto“.
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De Laurentiis ha accettato tutte le condizioni di Conte
Una menzione, anche più d’una, la merita De Laurentiis. Ha messo da parte le sue pretese e riportato al primo posto il cuore, l’amore per il club. Ha nominato Conte allenatore accettando tutte le sue condizioni. E So Foot le precisa: “Uno stipendio annuo di otto milioni di euro, nessun dirigente autorizzato a frequentare gli allenamenti… E soprattutto un notevole controllo sul mercato”. Così sono arrivati Lukaku, poi McTominay e Gilmour. Senza dimenticare Buongiorno, “boss di una difesa da tempo alla deriva“.
È un Napoli più pragmatico e compatto, meno spettacolare e senza abbellimenti
“Sono finite le passeggiate salutari e le vittorie strepitose dei tempi di Luciano Spalletti. Largo al pragmatismo puro, fedele ai precetti dell’uomo, senza abbellimenti né guizzi. Conte è riuscito anche a riportare in carreggiata giocatori che la scorsa stagione erano solo fantasmi di se stessi, come Kvaratskhelia o Di Lorenzo. Meno spettacolare, più compatto il Napoli. Anche se questo significa lasciare la palla all’avversario. Certo, l’assenza della Champions alleggerisce testa e gambe“.
La conclusione di So Foot che sottolinea la nuova anima del Napoli di Conte, “pragmatico, senza abbellimenti, meno spettacolare ma più compatto”, appunto.