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Ngonge: «Conte mi chiede di aiutare in difesa, sacrificio per aiutare la squadra»

A Radio Crc: «Conte ci chiede anche di essere incisivi nell’uno contro uno. È importante avere uno come Lukaku nello spogliatoio»

Ngonge: «Conte mi chiede di aiutare in difesa, sacrificio per aiutare la squadra»
As Napoli 03/11/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Atalanta / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Cyril Ngonge

Cyril Ngonge, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Radio Crc, radio partner del club azzurro: «A Napoli mi sono trovato subito bene: mi impressiona l’amore per il calcio qui. Conte dice a noi attaccanti di aiutare in fase difensiva ed essere incisivi nell’ultima parte di campo»

Ngonge: «»

Di seguito le parole di Ngonge:

«A Napoli mi sono trovato subito bene. Arrivare in un club così importante ha significato tanto per la mia carriera. Non sono uno a cui dà fastidio la pressione, anzi, mi dà la carica. Una pressione positiva si ha sempre nel calcio professionale e per me non è mai stato un problema».

Cosa ti dice mister Conte?
«Di aiutare nella fase difensiva. È importante che anche noi facciamo il sacrificio di aiutare la squadra in fase di non possesso e dopo, quando abbiamo la palla, di essere incisivi nell’ultima parte del campo nell’1 contro 1 e fare la differenza. Queste sono le indicazioni più importanti che ci dà il mister».

«Ogni calciatore ha le sue qualità e i suoi difetti, ogni calciatore è unico. Io non penso che cambierei il mio modo di giocare. Politano e Neres sono forti con le loro qualità ed io con le mie», continua l’attaccante del Napoli.

Su Lukaku dice:

«Lukaku è un calciatore che ha grande personalità e quando vedi la sua carriera provi rispetto per lui. Come calciatore e come persona ha un grande peso ed è un fratello per tanti. Per me ancora di più, perché lo conosco da quando ero piccolo. È importante avere una persona come lui nello spogliatoio».

I movimenti più importanti su cui lavoriamo in fase offensiva?
«Le giocate che facciamo in allenamento e che memorizziamo ogni settimana con il mister. Le prepariamo ogni giorno e le conosciamo bene quindi cerchiamo di metterle in atto in partita. Il movimento tra di noi è una cosa molto importante: ci alleniamo molto su questo. Per il mister l’uno contro uno è molto importante ed anche nel mio gioco, è tra le mie qualità. Non mi alleno tanto sull’1 contro 1 è più una cosa istintiva, ma il mister me lo chiede negli allenamenti».

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Troppi falli subiti?
«Le decisioni degli arbitri non mi interessano, io faccio la mia partita e se fanno interventi sbagliati lo vediamo dopo».

Gol scorpione in Olanda con il Groningen nel 2021?
«Questo gol è una cosa istintiva. Non oso immaginare cosa potrebbe succedere se lo facessi al Maradona. Sono reti in cui non devi pensare troppo, devi agire solamente guardando il pallone. Lo riguardo spesso».

In Serie A, «la squadra che mi ha impressionato di più finora è stato il Parma, perché non me l’aspettavo. Abbiamo vinto, ma è stata dura. Mi ha impressionato, perché hanno giocato veramente bene, è una bella squadra».

Chi è più forte tra me e papà?
«Era un giocatore molto diverso da me. Io sono più tecnico, lui si basava più sulla forza e sulla velocità. Cosa mi ha insegnato? Il gol, il concentrarsi sulla porta. Lui dirà che io sono più forte, io dirò che è più forte lui. L’unica cosa importante è averlo al mio fianco, mi ha sempre aiutato».

Infine, una dichiarazione sull’atmosfera che c’è a Napoli:

«Di Napoli mi ha impressionato l’amore per il calcio. Lo senti sempre, ma quando lo vivi da vicino è ancora più straordinario. La passione di tutte queste persone è incredibile, non lo vedi in altre città. Sono andato al Murales di Maradona, ho girato un po’ la città: è una città che vive e questo mi piace tanto. Mi piace anche andare in giro ed essere vicino ai tifosi. Quando sono in famiglia o con gli amici, passeggio per la città».

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