All’Inter placò Lautaro infuriato per una sostituzione di Conte. Entra lui e non vola più una mosca davanti al bancone. Torna nel suo stadio
Oriali è lo sceriffo che mette ordine nel saloon su mandato di Conte.
A scriverlo e a raccontare Oriali (una vita nell’Inter in campo e da dirigente) è la Gazzetta dello Sport con Filippo Conticello. Stasera la San Siro interista non potrà che applaudirlo anche se lui oggi rappresenta il Napoli.
Scrive la Gazzetta:
Cosa fa uno che passa tutta una vita da mediano? Uno con «compiti precisi», ma che alla fine poi «si brucia presto»? Ad esempio, va da Lautaro, imbizzarrito dopo una sostituzione. Lo affronta mentre calcia ogni cosa a tiro e minaccia pure di sfidare a duello l’allenatore dentro allo spogliatoio. Bastano due paroline per rimetterlo in riga: «Lauti, non dire ca… Che dentro, non siamo mica all’O.k. Corral qui. Dentro niente. Bisogna star zitti». Lele Oriali, il mediano-leggenda interista ora devoto ad Antonio Conte, faceva esattamente questo in casa nerazzurra. Aiutava il suo tecnico a far rispettare le regole, imponeva disciplina a tutta la compagnia, a volte pure con sfoggio di cultura cinematografica: in quel 12 maggio del 2021, mentre medicava alla sua maniera lo scontro in mondo visione Conte-Lautaro, citava all’argentino il più famoso scontro a fuoco nel selvaggio West. È materia prediletta nella storia del cinema.
Oggi come allora, Oriali pare uscito proprio da uno dei suoi amati western: è lo sceriffo che mette ordine nel saloon su mandato di Conte. Entra lui e non vola più una mosca davanti al bancone.