Al The Athletic: «Ho scelto l’Arsenal per l’allenatore: Unai mi parlò per tutto il tempo in francese, questo mi colpì parecchio»
Nicolas Pepé è ora di proprietà del Villarreal. Ci fu però un tempo in cui la sua cessione all’Arsenal fece tantissimo rumore. Innanzitutto per la cifra sborsata al Lille (80 milioni di euro) e in secundis perché era di fatto promesso sposo del primo Napoli di Ancelotti. Chi era a Dimaro quell’anno ricorda benissimo l’arrivo degli agenti in elicottero, quando tutti si aspettavano Jorge Mendes e James Rodriguez. Alla fine non arrivò nessuno dei due. L’ala destra ha poi finito per fallire nella sua avventura in Premier, sentendo per tutta la durata della sua permanenza il peso di quei soldi per lui spesi. La pressione di dover essere stella. Oggi è stato intervistato dal The Athletic e ha vuotato il sacco.
Pepé: «Ero del Napoli, poi ho ricevuto la chiamata di Emery»
Di seguito l’estratto succitato del quotidiano inglese:
“La storia di Pepe con l’Arsenal iniziò con una telefonata. Anzi, due. Era l’estate del 2019; il giovane esterno aveva appena concluso la sua seconda stagione con il Lille, segnando 22 gol e fornendo 11 assist in campionato, contribuendo al secondo posto della squadra, anche se a 16 punti di distanza dal Paris Saint-Germain”
La spiegazione del calciatore:
«Ebbi una chiamata con Carlo Ancelotti, che all’epoca era l’allenatore del Napoli. Durò cinque minuti. Mezz’ora dopo ricevetti un’altra chiamata, questa volta da Unai Emery (allora allenatore dell’Arsenal). Durò un’ora. Mi disse esattamente cosa stava cercando, tutto ciò che si aspettava da me se avessi firmato con l’Arsenal. Parlò di tattica, di cosa voleva da me, di dove mi avrebbe fatto giocare, e di come avrei potuto migliorare sotto la sua guida. Tantissimi dettagli. E, anche se non parla benissimo il francese, parlò con me in francese per un’ora intera. È stata una piccola cosa, ma mi colpì. Sentii il suo desiderio di lavorare con me. È per questo che firmai. Non fu per il club, fu per l’allenatore. Quando qualcuno ti vuole così tanto, accetti.»