Al Messaggero esulta ma non troppo: «È stata una bella emozione, però non è che abbiano battuto chissà quale avversario. Questa squadra molto più docile, fatta di bravi ragazzi»
Nicola Pietrangeli, il vecchio capitano italiano della vecchia Coppa Davis, intervistato dal Messaggero, esulta ma non troppo. Bella la vittoria dell’Italia di Berrettini e Sinner, tutto molto bello, campioni del mondo per la seconda volta consecutiva. Ma l’avversario era abbastanza modesto. Questo il messaggio in sintesi della leggenda del tennis italiano:
«È stata una bella emozione, però non è che abbiano battuto chissà quale avversario. Mi aspettavo un percorso diverso dagli Stati Uniti. Quando sai già di partire con un punto di vantaggio, perché possiamo serenamente affermare questo, allora giochi con più tranquillità – ha aggiunto in merito alla presenza di Jannik Sinner – Le due partite di Berrettini sono state bruttissime ma bellissime per il risultato, che poi è quello che conta».
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Pietrangeli: «Questa Italia o la mia? Questa è una squadra molto più docile»
Pietrangeli ha poi continuato:
«Più forte questa Italia che ha vinto due Davis di fila o la sua che raggiunse 4 finali in 5 anni ma con un solo trionfo? Non mi faccia domande cattive. Sono due squadre diverse, entrambe forti. Anche il gioco è totalmente diverso: chi riesce a tirare più forte vince. C’è poco spettacolo vero, è tutto troppo veloce e non hai il tempo di pensare al colpo. Mi sembra che questa squadra sia molto più docile, fatta di bravi ragazzi».
«Sinner è un animale da finali come Sampras. Per freddezza e lucidità mi ricorda Rod Laver»
La Gazzetta dello Sport ha intervistato Pietrangeli, l’ex tennista italiano che vanta due slam nel suo palmares. Pietrangeli celebra il successo di Sinner agli Us Open e paragona il tennista italiano ad altri grandi dello sport.
«Sono contento, perché Sinner è un grandissimo campione, dentro e fuori dal campo. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento sbagliato, ovviamente un gioco molto efficace con una grande continuità di rendimento. E rispetto a me (sorride, ndr) ha il vantaggio dell’età: quindi ne vincerà sicuramente degli altri, perché se lo merita. Però il record mondiale di match disputati e vinti in Coppa Davis credo resterà mio, a meno che lui non voglia giocare fino a cinquant’anni…».
La vostra contrapposizione ha scatenato il popolo dei social, ma pochi dimenticano che lei fu uno dei primi a pronosticare un grande futuro per Sinner.
«Infatti. Adesso sul carro sono saliti in tanti, è uno degli sport preferiti dagli italiani. Ma andatevi a rileggere quello che dissi nel 2019 dopo il suo successo alle Next Gen Finals a Milano: abbiamo trovato un potenziale campione che potrà dominare per i prossimi dieci anni. Forse qualcosa di tennis capisco ancora…».