In conferenza: «Ranieri è incredibile, non vedo l’ora di incontrarlo. Vicario è tostissimo, ha giocato un’ora con la caviglia infortunata»
Domani sera Tottenham contro Roma. Postecoglou è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara, che avrà risvolti sicuramente importanti per quanto riguarda il prosieguo della prima fase della nuova Europa League. In campionato invece gli Spurs vengono da una vittoria a dir poco clamorosa in casa di Pep Guardiola, che non ha fatto altro che acuire una crisi già abbastanza grave ed evidente negli uomini dell’ex tecnico del Barcellona e del Bayern.
Postecoglou: «Il calcio italiano riflette l’Italia e la sua passione»
Di seguito un estratto del suo intervento:
«L’infortunio di Vicario è stato difficile da digerire. È una testimonianza di lui come persona. È tosto come l’acciaio, il più tosto che ci sia, il fatto che abbia giocato a quel livello, sai, per 60 minuti con una caviglia infortunata è stato davvero straordinario. Sappiamo che gli mancherà il calcio. Conoscendolo, spingerà i limiti su quanto tempo dovrà star fuori. E, conoscendolo, riceverò aggiornamenti quotidiani su questo tramite il suo Instagram.
Probabilmente ora vi rendete conto di ciò che sapevamo internamente su di lui, ed è per questo che l’ho messo nel gruppo di leadership quest’anno, perché vedi come si comporta quotidianamente. La sua mentalità è davvero forte. Vuole fare meglio. Voglio dire, io do i giorni di riposo ai ragazzi, ma garantisco che lui sarà comunque dentro, facendo qualcosa. È proprio quel tipo di persona. E sì, prestazione incredibile. Voglio dire, indipendentemente dall’infortunio, è stata una prestazione davvero forte da parte sua, ma messa nel contesto, è certamente una delle migliori prestazioni per questo club.»
Su Ranieri:
«È incredibile. Dimostra la passione che ha per il gioco, perché sono sicuro che ci sono modi molto più facili e semplici per lui di vivere la sua vita ora, ma ha ancora quella passione dentro. Non ho mai incontrato un calciatore che mi ispirasse così tanto, perché è sempre bello incontrare alcune di queste persone che hanno avuto un impatto enorme nel calcio, in particolare nel mio campo di allenatore e lui è sempre apparso come un gentiluomo. Quindi, sì, non vedo l’ora di incontrarlo.»
È mai stato vicino alla Serie A?
«No, non sono mai stato vicino. C’è sempre stato un legame. Venendo dall’Australia, saprai che soprattutto a Melbourne c’è una comunità italiana molto forte, molto appassionata del calcio. C’è sempre stato un interesse per il calcio italiano e, come ho detto, è passato attraverso varie fasi, dai grandi giorni dell’AC Milan e così via. Abbiamo avuto alcuni dei migliori attaccanti al mondo che giocavano in quel campionato e alcuni dei migliori giocatori italiani.
Non ho mai avuto una squadra in Italia, ma mi è sempre piaciuto, sai, Pesacchi era uno dei geni del calcio australiano-italiano. Mi piaceva guardare giocare la Sampdoria. Luca era lì. Quindi ho sempre avuto un interesse ed è sempre stato a diversi livelli. Ma sai che quando giochi contro squadre italiane, perché sono così appassionate del loro calcio, questo si vede sempre nelle loro squadre. Non sono mai stato vicino ad andare lì, ma adoro il paese.»