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Prima del fenomeno Sinner, il tennis italiano si era già messo in moto grazie alla sapienza di Umberto Rianna

Il circolo virtuoso nasce grazie a un ottimo dialogo tra privato (i team dei top player) e pubblico (la Fitp) e Rianna è l’anello di congiunzione

Prima del fenomeno Sinner, il tennis italiano si era già messo in moto grazie alla sapienza di Umberto Rianna
Italy's Jasmine Paolini (C) and Team Italy teammates hold up the trophy after winning the Billie Jean King Cup Finals at the Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena arena in Malaga, southern Spain, on November 20, 2024. (Photo by Thomas COEX / AFP)

Il Corriere della Sera celebra la vittoria della Coppa Davis dell’Italtennis con Gaia Piccardi. L’Italia ha potuto contare su fuoriclasse come Sinner e Berretini, ma a anche dietro di loro tennisti italiani di prim’ordine. Senza dimenticare le donne. Il 2024 è senza dubbio l’anno del tennis italiano, maschile e femminile. Dall’estero si chiedono da dove arrivino tutti questi successi.

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Il circolo virtuoso dell’Italtennis si era già messo in moto prima Sinner

Scrive il CorSera:

Le domande degli stranieri sul sistema-italia. Qual è il vostro segreto? Praticanti, campi, tornei sul territorio, piccoli e grandi, un settore tecnico preparato e un ottimo dialogo tra privato (i team dei top player) e pubblico (la Fitp), affidato alla sapienza di Umberto Rianna, anello di congiunzione. Oggi il motore è Sinner ma il circolo virtuoso si era già messo in moto prima che esplodesse il talento generazionale — questo è Jannik —, capace di impattare sport, costume e società (su Raidue, domenica per la finale di Davis, sfiorati i 4 milioni di telespettatori).

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Chi è Umberto Rianna

Il nome di Umberto Rianna può non dire nulla a chi si è avvicinato al tennis dopo l’esplosione di Sinner. Sul portale di Supertennis Tv, le informazioni non mancano:

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Umberto Rianna, responsabile del progetto over 18, figura di consulente, di consigliere, che integra e valorizza il lavoro dei team privati. Ha collaborato con Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego e i loro vecchi coach, Vincenzo Santopadre e “Gipo” Arbino“.

Già a 2019 Rianna entra dentro al Fit:
Rianna ha collaborato tre anni con Nick Bollettieri a Bradenton, ha lavorato anche con un giovane Tommy Haas. Ha allenato Simone Bolelli e Potito Starace, che seguiva con Bracciali e Luzzi nell’accademia Blue Team di Arezzo. Ha iniziato a occuparsi degli over 18 per la FIT nell’ultima fase della gestione dell’argentino Eduardo Infantino come direttore tecnico. Ha lavorato con quasi tutti, con l’eccezione di Napolitano e Quinzi. Poi il consigliere federale Graziano Risi e Filippo Volandri, nuovo direttore tecnico del centro nazionale di Tirrenia, lo hanno convinto a occuparsi principalmente di Berrettini e Sonego.

Sviluppa un concetto di squadra vincente. Nella logica di gruppo, spiega lo stesso Rianna, «parlo con Gipo e Vincenzo più volte al giorno. Per me così è più facile, nel momento in cui sono direttamente coinvolto, vedere delle cose e dare dei consigli. Se vedo qualcosa che è importante segnalare, non solo dal punto di vista tecnico o tattico, il mio primo interlocutore è l’allenatore»“.

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