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Valencia, Marca pubblica solo foto dell’alluvione: “La tragedia ha un odore. «Quello che senti è la morte»”

Quarto giorno: “Il fango è ancora sulla strada, l’acqua non se ne va. Nell’ambiente respira un’aria stantia, un misto di marcio e inodore”

Valencia, Marca pubblica solo foto dell’alluvione: “La tragedia ha un odore. «Quello che senti è la morte»”

Valencia, Marca pubblica solo foto dell’alluvione: “La tragedia ha un odore. «Quello che senti è la morte»”, dice un pompiere

La Spagna prova a rialzarsi dopo l’alluvione che ha colpito la comunità di Valencia. Farlo però è complicato. Tutti si sono fermati, più o meno. La Liga invece ha scelto di far proseguire le partite, tranne, ovviamente, quelle da disputare nella zona valenciana. Nessuno però ha lo spirito giusto. Nemmeno Marca, popolare quotidiano sportivo. Tanto che ha scelto di pubblicare nelle sue pagine solo  immagini di fango, devastazione, pompieri e acqua. Acqua come non se n’è mai vista.

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A raccontarlo è il giornalista spagnolo Diego Picó e le sue parole sono abbastanza eloquenti:

La speranza ha molto a che fare con l’ondata di solidarietà che la provincia sta vivendo. Decine di migliaia di volontari sono scesi in strada. Organizzati in gruppi e anche su autobus. Tutti aiutano con le attività di pulizia o distribuzione di generi alimentari“.

Spagna, Valencia: “Nell’ambiente respira un’aria stantia, un misto di marcio e inodore”

Impossibile però fare finta di ciò che lo circonda. “I dati continuano ad essere devastanti. Più di 210 corpi erano già stati contati ieri e la cifra aumenterà drammaticamente nelle prossime ore. L’obitorio si è trasferito alla Fiera per aumentare la sua capacità e il numero dei dispersi non accenna a diminuire“.

Nel visitare le zone colpite dall’alluvione, una cosa colpiste Picó:

La tragedia ha un odore. Difficile da raccontare, ma si sente. Il quarto giorno è difficile quanto il primo. Strade frantumate, lacrime agli occhi, abbracci, storie e un senso di sconfitta nell’atmosfera che si riflette in ogni volto. Il quarto giorno il fango è ancora sulla strada, l’acqua non se ne va, ma la sensazione è diversa. Nell’ambiente respira un’aria stantia. Una miscela di marcio e inodore. Odora di gas, anche di benzina e olio. Molte delle migliaia di auto inutili, già spazzatura, iniziano a far cadere i loro liquidi e ci sono posti fastidiosi. Ha un odore disgustoso, come una malattia. Chiedo a un pompiere: «Quello che senti è la morte»“.

Il Dana ha interessato un’intera provincia, è impossibile da coprire. Un uomo vede il giornalista con il microfono di Marca e grida: «Dì ai politici di mandare l’esercito davvero, non ne possiamo più». “E l’odore. Rimane impregnato nella memoria. Per sempre“.

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