Al Guardian: «Il cricket mi ha insegnato a vivere. Giravo Roma in moto, Salas prese una Harley Davidson e andò a sbattere. Ebbe sette punti di sutura»
L’ex calciatore Bobo Vieri ha rilasciato un’intervista al Guardian parlando dei suoi interessi e della sua carriera.
Vieri: «Con Lippi siamo venuti quasi alle mani, ma questo significa che ti importa di ciò che fai»
Ha dichiarato di seguire molto il cricket:
«Andavo al Sydney Cricket Ground e vedevo l’Australia giocare. Le Indie Occidentali sono stati la migliore squadra di cricket di sempre. A quei tempi erano fenomenali. Allan Border era il mio giocatore australiano preferito, mi ha regalato la sua mazza da cricket. Proprio come le Indie Occidentali, devi avere fiducia nella vita se vuoi andare da qualche parte. Tutti ti demoralizzeranno quando vorrai fare qualcosa, quindi dovrai metterci il 100% per riuscirci».
All’inizio solo il nonno credeva in lui:
«La prima partita che ho giocato, quando ho segnato quattro gol, mio nonno ha detto a mia zia “Diventerà uno dei migliori attaccanti del mondo”».
Il nonno gli offriva cinquemila lire per ogni gol che segnava:
«Dopo tre partite, siamo passati a mille lire. Perché le prime due partite, ho segnato sette gol».
Accanto a Zinedine Zidane e Alessandro Del Piero e con Marcello Lippi in panchina alla Juventus, Vieri ha imparato molto nonostante abbia litigato con il suo allenatore, quasi venendo alle mani, negli spogliatoi durante una partita di campionato:
«Ero in panchina e [Alen] Boksic si è infortunato. Ho giocato 10 minuti nel primo tempo. Poi Lippi mi dice qualcosa e io gli rispondo: “Ma ho appena giocato cinque minuti, cosa vuoi da me?” Ero nervoso. Abbiamo litigato. Un giocatore ci ha fermati, altrimenti venivamo alle mani. Queste cose succedono. Significa che ti importa di quello che fai».
E’ stato all’Atletico Madrid che Bobo ha vissuto il suo momento migliore, segnando 24 gol e vincendo il premio di cannoniere nella stagione 1997-98:
«All’Atlético erano tutti rilassati. In estate, correvo come un matto negli allenamenti. E tutti mi dicevano: “Dove vai?! Rilassati”».
Alla Lazio perse lo scudetto all’ultima giornata contro il Milan.
Tuttavia, si è goduto il suo tempo con Sven-Göran Eriksson – «sempre calmo, rilassato, l’opposto di me» – e a Roma. “A volte giravo per Roma in moto, allora Salas comprò una Harley-Davidson, ma andò a sbattere contro un lampione», dice Vieri. Il cileno ebbe sette punti di sutura allo stinco, ma «nessuno l’ha mai scoperto».
Nell’Inter, dove è diventato una leggenda del club, Vieri ricorda:
«All’Inter eravamo una squadra fantastica. Quando sono arrivato ho visto Ronaldo e ho detto: “Sono venuto qui per giocare con te!” Ha riso. Abbiamo avuto giocatori fenomenali. Avremmo potuto vincere tutto. Ronaldo, Adriano, Crespo, Recoba, Roberto Baggio, è stato tutto fantastico».
Diversi infortuni hanno poi rallentato gli ultimi anni di carriera, ma commenta il Guardian: Vieri sarà ricordato per la sua velocità, potenza, spavalderia ed energia simile a quella di Gigi Riva.