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Vorremmo esultare per la crisi del Real, ma sappiamo come andrà a finire: godiamo in silenzio (El Paìs)

Lo scherzoso editoriale in quota Barca: “È troppo presto per considerare i bufali scappati dal recinto.  La felicità presa in prestito ha sempre un vantaggio”

Vorremmo esultare per la crisi del Real, ma sappiamo come andrà a finire: godiamo in silenzio (El Paìs)
France's forward #10 Kylian Mbappe reacts after losing the UEFA Euro 2024 semi-final football match between Spain and France at the Munich Football Arena in Munich on July 9, 2024. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Rafa Cabeleira vorrebbe esultare, crederci. Ma sa che con il Real Madrid non si può. “Emozionarsi per gli insuccessi del grande rivale è solitamente la strada più diretta verso lo scoraggiamento, dal momento che tutti ricordiamo le nostre madri che ci mettevano a letto e ci offrivano latte caldo dopo l’ennesima resurrezione del Real Madrid”. L’editorialista del Paìs spudoratamente in quota Barca affronta così, scherzosamente la crisi europea del Real. Scrive che stava “passeggiando felicemente lungo la Gran Vía, all’aria aperta, godendomi la magia della radio e delle strade quasi vuote quando, senza preavviso, uno dei giornalisti dice che il Real Madrid è, in questo momento, diciassettesimo. Diciassettesimo. Devo ammettere che non ho ceduto alle vertigini perché non si è più abbastanza grandi per le reazioni fisiche di un quindicenne, ma per qualche secondo sono rimasto perplesso, guardando nel nulla e pensando a cosa ne sarebbe stato dell’impero”.

Ovviamente, è questo il senso dell’articolo, “non si parla di nulla di definitivo, tutt’altro: conosciamo abbastanza la squadra blanca per non credere a crolli precoci e zoppicamenti irreversibili. Ecco perché il livello di drammaticità a cui una squadra costruita su tante garanzie di successo sembra capace di sottoporci al punto che ogni piccolo fallimento diventa un percorso tortuoso per seppellire la madre, si comprenda bene l’analogia”.

E nello scherzo anche questa argomentazione trasmette bene quanto inutile sia diventata questa Champions abnorme. Nella percezione, ma anche nella realtà economica dei fatti.

“È troppo presto per considerare i bufali scappati dal recinto.  La felicità presa in prestito ha sempre un vantaggio. Ci offre un’impressione di eternità che non si cristallizza mai e, alla fine, come quei cartoni che il vento sparge vagamente lungo la Gran Vía, scopriamo che, ancora una volta, ci troviamo in balia degli elementi. Piccoli elementi: Mbappé, Vinicius Jr., Valverde, Bellingham, Rodrygo, Modric… Stare in silenzio, almeno per il momento, come andare a messa, non ci fa male”.

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