Dal ritiro della Polonia: «L’Inter è un top club ma anche il Napoli è un grande club, avrei prolungato il contratto»
Piotr Zielinski ha parlato dalla Polonia, dove è in ritiro con la nazionale, ha ripercorso la scorsa estate con il passaggio dal Napoli a parametro zero all’Inter. L’intervista a Kanal Sportowy:
«Ho avuto richieste specifiche dal Barcellona e su di me c’erano Juventus, Liverpool, Arsenal e Atletico Madrid. Sarebbe stato difficile andare in Inghilterra, avrei valutato la Spagna ma alla fine ho preferito restare in Italia».
Un retroscena:
«Sono approdato in un top club come l’Inter ma anche il Napoli è un grande club e sarei stato felice di prolungare il contratto».
Poi il centrocampista polacco ha raccontato i primi giorni in nerazzurro:
«I primi 3-4 giorni di test sono stati duri, il periodo di preparazione è stato probabilmente il più difficile da quando sono arrivato in Italia. A Milano un giocatore ha tutto, deve solo pensare a giocare e all’Inter non ti fanno mancare nulla».
Zielinski, il primo polacco dell’Inter: l’unico a non essersi mai scucito lo scudetto (Guerin Sportivo)
Piotr Zielinski non si è ancora preso l’Inter. Inzaghi, come ha dichiarato ieri stesso, l’ha scelto per rinfoltire il suo centrocampo scudettato ma per ora dà più spazio ad altri: Frattesi, capocannoniere anomalo della Nazionale di Spalletti; Asllani, che partirà molto probabilmente titolare quest’oggi a Milano contro la Juve in assenza di Hakan Calhanoglu. Per il polacco – il primo nella storia dell’Inter, come racconta il Guerin Sportivo – qualche partita da titolare e un po’ di minutaggio qua e là. Pochi spunti e un enorme gol mangiato nella partita contro lo Young Boys, prima ancora che la sbloccasse Thuram. Un sinistro sbilenco a 8 metri dalla porta, sparacchiato in curva.
Di seguito un estratto del focus del GS:
«Al momento della firma in nerazzurro, Piotr Zielinski un piccolo primato l’ha raggiunto subito: in 116 anni di storia, è il primo calciatore polacco a vestire la maglia dell’Inter. Ironia del destino, è arrivato nella Milano con le due stelle come alter ego di Mkhitaryan, a sua volta primo armeno a indossare i colori del cielo e della notte, e questa sì che statisticamente parlando era un’eventualità assai meno probabile, persino per un club dalla dichiarata vocazione Internazionale. Un corteggiamento lungo, serrato, che si è concluso ufficialmente con la firma e l’annuncio del 6 luglio. Ma che Piotr sarebbe volato da Napoli a Milano era chiaro da mesi, anche se tutto è stato fatto con discrezione rispettando le diverse sensibilità in gioco.»