Dalla Süddeutsche. “C’è un lieve ridicolo per il fatto che i buoni alla fine hanno le stesse debolezze di coloro che amano dare loro lezioni”
La Süddeutsche commenta amara l’assegnazione del Mondiale 2034 all’Arabia Saudita da parte della Fifa di Infantino. Non è certo una novità, ma “l’ultimo gioco di carte di Gianni Infantino rivela quanto sia diventata distorta la visione del mondo occidentale dei paesi autocratici“.
“Come previsto, è stata una farsa. Il fatto che i Mondiali di calcio del 2034 non siano stati semplicemente inviati in Arabia Saudita tramite un’e-mail presidenziale al caro fratello Salman, “Cordiali saluti, come concordato, il tuo Gianni”, rimarrà un ultimo segreto, un po’ meno emozionante, del capo dell’associazione mondiale Infantino“.
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L’ultima opera della Fifa di Infantino rivela l’ipocrisia del mondo occidentale
È un modo per sottolineare come si è subito pronti a gridare le violazioni dei diritti umani, la mancanza di democrazia in Arabia. Ma sono accuse ipocrita se a Infantino è permesso di guidare la Fifa in maniera autocratica. E le prime persone con cui se la prende il quotidiano tedesco sono i membri del Consiglio Fifa.
“In quattro anni di mandato intascano più di un milione di dollari pro capite, compreso il capo della Dfb Bernd Neuendorf (l’equivalente di Gravina in Italia, ndr). Questa cerchia privilegiata di pensionanti farebbe quello che gli viene detto per assecondare ogni folle idea presidenziale. Questo era chiaro“.
“L’ultimo gioco di carte di Infantino contiene un’intuizione importante. Rivela quanto sia diventata distorta la visione del mondo occidentale dei paesi autocratici. Perché è ipocrita perfino voler discutere di deficit democratici nel regio Stato del Golfo, quando allo stesso tempo le federazioni occidentali, che continuano ad avere influenza nello sport, si schierano al fianco della federazione mondiale Fifa, sotto la sua guida svizzera autocrate, soffocando qualsiasi democrazia in questo processo. Lo sport mondiale controllato dall’Occidente sta diventando sempre più audace nel rivendicare per sé ciò che accusa persistentemente gli altri di fare. C’è un lieve ridicolo per il fatto che i buoni alla fine hanno le stesse debolezze di coloro che amano dare loro lezioni“.