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Addio calcio ideologico: siamo nell’età del pragmatismo, guardate Ancelotti o l’Atalanta di Gasperini (Guardian)

“La filosofia spagnola domina, ma il suo primo ideologo è in crisi. Quando tutti sono guardiolisti , essere guardiolisti non è abbastanza”

Addio calcio ideologico: siamo nell’età del pragmatismo, guardate Ancelotti o l’Atalanta di Gasperini (Guardian)
Db Manchester (Inghilterra) 18/09/2024 - Champions League / Manchester City-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Josep Guardiola

La situazione è la seguente: “La Spagna è campione d’Europa. Il Real Madrid ha vinto la Champions League. Rodri ha vinto il Pallone d’Oro e sembra ancora più importante da quando ha subito un infortunio al legamento crociato anteriore. Gli allenatori spagnoli hanno vinto la Premier League, la Bundesliga e la Ligue 1 la scorsa stagione. Non meno di cinque club della Premier League sono allenati da spagnoli”. Insomma, scrive Jeremy Wilson sul Guardian, “è stato un altro anno di dominio spagnolo”. Ma la cosa paradossale è che “l’allenatore che più di chiunque altro è stato l’artefice di quello che oggi è considerato lo stile spagnolo sta affrontando la crisi più grande della sua carriera”. Sì, esatto: Guardiola.

Wilson parte da questo spunto per analizzare in maniera più vasta il panorama tattico del calcio odierno. E ne tira una conclusione: “l’era del calcio ideologico è finita. Questa è l’età del pragmatismo”.

Wilson scrive che la crisi del City ha due punti focali: il pressing e Haaland. Il “pressing è un modo di giocare ad alto rischio. Operare con una linea alta comprime il gioco e impiega il fuorigioco come strumento offensivo, aiutando una squadra a riconquistare la palla, ma lascia un’evidente vulnerabilità se non si esercita una pressione sufficiente su un avversario in possesso. Questo è uno dei grandi punti di forza del calcio come sport: quasi ogni stratagemma comporta dei rischi, i punti di forza possono facilmente trasformarsi in punti deboli”.

E poi: l’attaccante norvegese “non è mai stato un compagno naturale per Pep Guardiola. Guardiola esige il controllo. Vuole che le sue squadre mantengano il possesso palla finché non si mettono in una posizione dalla quale possono ostacolare una fuga in caso di perdita del possesso. Ad Haaland piace che la palla venga giocata in avanti rapidamente. Kevin De Bruyne è estremamente abile nel giocare quei passaggi istantanei ma, necessariamente, ciò significa che il City non è così ben piazzato se la palla più diretta porta a un contropiede”. Haaland sta “dando al City una modalità di attacco più varia, alleviando la sensazione che il loro approccio molto strutturato potesse diventare prevedibile contro le migliori difese, li ha aiutati alla fine a sollevare la Champions League. Il costo, però, è stato forse quello stesso schema di maturazione e declino”.

“Ma c’è anche un punto più ampio – scrive il Guardian – ovvero che lo stile di Guardiola è diventato egemone. Quasi tutte le squadre pressano e tengono palla ora. Quando tutti sono guardiolisti , essere guardiolisti non è abbastanza. Anche Guardiola è cambiato e si è evoluto nelle ultime stagioni; sembra sempre più che le varianti del guardiolismo abbiano preso il sopravvento. La forma pura della sua filosofia, che il Barcellona ha incarnato vincendo la Champions League nel 2009 e nel 2011, è stata superata.

Potrebbe darsi che l’era degli ideologi sia finita e che il pragmatismo sia tornato. Russell Martin, Ange Postecoglou, persino Ruben Amorim, hanno scoperto, a loro modo, che insistere sul fatto che i difetti sono un risultato inevitabile del modo in cui fanno le cose non va bene”.

“Oltre all’influenza immediata della Spagna, flessibilità e adattabilità sono in voga. Carlo Ancelotti continua ad avere uno straordinario successo in parte grazie all’eccellenza della sua squadra, ma anche per il suo pragmatismo risoluto. Lionel Scaloni ha aggiunto un’altra Copa América al suo albo d’oro con l’Argentina con una serie di modifiche specifiche per la partita al suo centrocampo”.

Altri esempi di Wilson: “Arne Slot ha portato il Liverpool verso una variante più guardiolista dello stile di Jürgen Klopp. I vincitori dell’Europa League di Gian Piero Gasperini, l’Atalanta, in testa alla Serie A, pressano ma in un modo più ponderato rispetto allo stile sanguinario e fragoroso, percussivo, che è stato così popolare per un certo periodo. Anche la rinnovata attenzione alle palle inattive può essere vista come un elemento del nuovo pragmatismo”.

Insomma, prima c’era il juego de posición, che ha reinventato il calcio totale per l’era moderna; poi c’è stata la risposta di Klopp, focalizzata meno sul mantenimento della palla che sul riconquistarla. Questa è ora l’era della sintesi, di piccole variazioni sul tema dominante che è stato stabilito attraverso la rivalità Guardiola-Klopp, in cui la Spagna, attualmente, sta eccellendo”.

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