Sulla Stampa scherza considerando la serie di incidenti avvenuti alla Fiorentina: «non so se sia davvero il colore viola»
La Stampa intervista Giancarlo Antognoni, bandiera e capitano della Fiorentina tra gli anni settanta e ottanta, con il record di presenze in tutte le competizioni. Il 22 novembre del 1981 visse un episodio analogo a quello accaduto a Bove l’altra sera in campo; ebbe un arresto cardiaco dopo un’uscita spericolata del portiere Martina.
Vedendo la drammatica scena di Bove a terra, le è tornato in mente il suo malore?
«Sono due dinamiche completamente diverse. Nel mio caso il malore fu determinato da uno scontro di gioco con il portiere avversario. Allora non c’era il defibrillatore in campo. Ecco, vorrei soffermarmi sulla prontezza dei soccorsi: in situazioni di tale emergenza, anche un semplice secondo può fare la differenza».
Leggi anche: I soccorritori di Bove: «Il problema era ampio, durante il trasporto è stato defibrillato»
Per l’ennesima volta, angoscia a paura hanno toccato nuovamente Firenze e la Fiorentina.
«Passatemi la battuta, non so se sia davvero il colore viola. Questi fatti drammatici ci hanno raccontato di una Fiorentina che è stata colpita pesantemente dalla sorte ma anche di un club, di un ambiente, di una tifoseria che ha sempre saputo stringersi nelle difficoltà».
Ma non è che questi calciatori sono spremuti troppo e il fisico rischia di risentirne?
«In effetti nel calcio moderno si gioca sempre più e all’atleta si richiede uno sforzo psico-fisico non indifferente che può essere causa di un certo stress. Detto ciò non so quanto possa influire su determinati avvenimenti. Ad ora, l’unica cosa che mi interessa e che interessa a tutti è la salute di Edo».