«Non sono gli infortuni la causa della sconfitta» ha detto Kimmich. Il Bayern non è mai riuscito a esercitare il dominio caratteristico del suo gioco

Il Bayern ha perso per 2-1 a Magonza. Ed è una notizia piuttosto particolare visto che, fino a questo fine settimana, come scrive la Sueddeutsche solo altri “tre allenatori avevano battuto Vincent Kompany. Unai Emery, allenatore dell’Aston Villa, Hansi Flick del Barcellona, Xabi Alonso e Bayer Leverkusen“. Nomi di un certo livello. Sabato sera invece Kompany è caduto contro un modesto Magonza allenato da Bo Henriksen.
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Henriksen è “conosciuto come un eccellente motivatore e che nei 90 minuti precedenti aveva eseguito qualcosa come un best-of del suo repertorio: correva e saltava avanti e indietro nella sua zona di allenamento e agitava le braccia, stringeva i pugni, applaudiva e gridava, spesso tutto questo contemporaneamente. E alla fine ha festeggiato selvaggiamente con i suoi giocatori“.
Il Bayern però si è scoperto vulnerabile. Il Mainz ha meritato di vincere, lo ha riconosciuto anche Kompany:
«Abbiamo giocato contro una squadra con molta vita e spirito, una squadra pronta a lottare in ogni momento». Sulla stessa linea anche Kimmich: «È un momento pericoloso, ma anche un momento cruciale in cui ora siamo uniti come squadra».
Il Bayern non si è nascosto dietro gli infortuni (Manuel Neuer concostole contuse, Harry Kane ha uno strappo al tendine del ginocchio). «Non è stata quella la causa di oggi», ha detto Kimmich.
“E quindi l’argomento è stato inevitabilmente il Bayern, ora vulnerabile anche in campionato dopo tre sconfitte in Champions League e Coppa Dfb. Il vantaggio della capolista sugli inseguitori e campioni in carica del Leverkusen è ora di soli quattro punti. Anche i contropiedi sono diventati una nota dolente nel calcio di Kompany“.
In entrambi i gol del Magonza, la difesa del Bayern condotta “da Min-Jae Kim ed Eric Dier non ha avuto un bella serata. Il Bayern non è mai riuscito a esercitare il dominio che è così caratteristico del suo gioco“.
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