A Repubblica: «Uso l’airbag, non riuscirei a fare una gara veloce senza. A Natale mi sono allenata, c’ero solo io in pista»
Federica Brignone. Col gigante vinto ieri, è a quota 29 vittorie in Coppa del mondo. A 34 anni e 5 mesi.
Repubblica la intervista, a firma Cosimo Cito.
Come ha trascorso il Natale?
«Mi sono allenata a Courmayeur. C’ero solo io in pista. Con me mio fratello allenatore, il mio ragazzo, mia madre che mi portava la giacca. E davanti a noi il Monte Bianco e una giornata meravigliosa di sole. Non tornavo a casa da tanto. Mi ha regalato una sensazione di completezza totale».
Davanti a lei, nella storia dello sci azzurro, c’è solo Alberto Tomba (88 podi in Coppa).
«Mai avrei immaginato di poter arrivare così in alto. Alberto è stato un mito assoluto per tutta la nostra generazione. È un campione irripetibile. Negli ultimi giorni mi è capitato anche di rivedere il film sulla Valanga Azzurra, Thoeni, Gros e gli altri grandi degli anni Settanta. Beh, è bello sentirsi continuatori di questa storia».
Brignone e la caduta di Sarrazin
La caduta di Sarrazin a Bormio ha riacceso ancora una volta l’allarme sulla sicurezza e sui materiali, oltre che sulla sicurezza in pista. Lei come la vede?
«Io uso gli stessi materiali, sci, scarponi, piastre, solette da otto anni. Lo sci è uno sport pericoloso e noi siamo degli eroi. Il rischio fa parte di questo sport, non possiamo eliminarlo del tutto o spingere affinché le gare vadano nella direzione della semplicità, verso tracciati comodi, di solo scorrimento. La paura c’è, esiste, devi accettarla. Ma la paura ti fa anche sentire viva. Devi trovare un compromesso tecnico e mentale».
Lei usa l’airbag?
«Sì, da ormai cinque stagioni. Mi ha sempre aiutato, mi regala sicurezza. Non riuscirei a fare una gara veloce senza, adesso».