Alla fine della scorsa stagione il Montignoso in una partita passa da 1-0 a 1-4 e l’avversaria va in testa al campionato. La Massese presenta un esposto, il Tribunale riconosce l’illecito
Dopo mesi di indagini, raccolta di messaggi WhatsApp e di vocali, e tutta una serie di interrogatori in decine di pagine è arrivata una squalifica per un totale di 44 anni e mezzo e oltre a duemila euro di ammenda e una penalizzazione di 8 punti alla squadra Juniores del Montignoso. Sono pene pesantissime quelle inflitte dal Tribunale Federale a diversi membri della società Montignoso, divise fra il presidente Vitacca, il dirigente Ambrosini, un allenatore, Mori, e ben dieci calciatori dell’Under-19.
I fatti in questione sono avvenuti nelle battute finale del campionato Juniores provinciale di Massa Carrara per la precisione alla partita tra il Montignoso e la Lunigiana Pontremolese. Il Montignoso all’intervallo è avanti 1-0, ma finisce perdere 4-1. La Lunigiana Pontremolese supera la Massese, tecnicamente il terzo incomodo di questa vicenda. Perché la Massese presenta un esposto con un’accusa pesantissima: illecito sportivo (articolo 30 del Codice di Giustizia Sportiva), con la convinzione che il Montignoso abbia perso volutamente quella partita.
Quale sia questa infrazione, tuttavia, non è ancora stato reso noto dal Tribunale, che nel comunicato si è limitato ad indicare come “la motivazione del provvedimento verrà emessa nei termini previsti dalla normativa” e che “a tutti i tesserati è stata contestata la violazione dell’articolo 30, commi 1 e 6, del Codice di Giustizia Sportiva”. Un articolo, il trentesimo, che si riferisce all’illecito sportivo e che nel comma 1 riporta come a costituirlo sia “il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica” mentre nel sesto comma spiega che “le sanzioni sono aggravate in caso di pluralità di illeciti ovvero se lo svolgimento o il risultato della gara è stato alterato oppure se il vantaggio in classifica è stato conseguito”.
Il Montignoso ha fatto sapere che farà ricorso dopo aver letto le motivazioni e che da oggi è da considerarsi in silenzio stampa. con un post sulla propria pagina Facebook annuncia di voler attendere la lettura delle motivazioni “per poter presentare reclamo davanti alla Corte Federale D’Appello e poi sarà il tempo a fare giustizia”.
Il Tirreno scrive che tra i giocatori squalificati per 4 anni e mezzo c’è anche un giovane calciatore carrarese che è si affidato all’avvocato Vittorio Briganti. Queste le parole dell’avvocato riportate dal Tirreno: «Il ragazzo, non ancora ventenne, nulla ha saputo dell’iter processuale e solo domenica scorsa ha visto nei Comunicati Ufficiali della Federazione che il suo nominativo era inserito tra i deferiti. E oggi (ieri, 12 dicembre ndr) ha letto sul giornale la decisione del Tribunale Sportivo Regionale. Daniele Petriccioli – aggiunge l’avvocato – questo il nome del ragazzo, si dichiara assolutamente estraneo a quello che sarebbe accaduto a Montignoso il 4 maggio 2024. Lui dichiara che, nonostante le voci, quella partita l’ha giocata e voleva assolutamente vincerla. Lo stesso giovane calciatore, al 12° del secondo tempo, nella tre quarti avversaria, ha cercato di rubare palla per riportare in vantaggio la sua squadra, ma, con un provvedimento a lui incomprensibile del giovane arbitro dell’incontro, ha ricevuto un ingiusto secondo giallo ed è dovuto uscire dal campo (i presenti hanno sentito anche Petriccioli insultare l’arbitro per la decisione presa)».