Dopo le parole del presidente del Lille («abbiamo visto solo 7 milioni») Tuttosport si domanda che fine abbia fatto la giustizia sportiva ma ignora un protagonista
Caso Osimhen, Tuttosport dimentica il ruolo di Giuntoli e torna all’attacco: «Dov’è la giustizia sportiva?»
L’intervista a L’Equipe del presidente del Lille Olivier Letang ha riacceso il caso Osimhen. Il presidente, arrivato dopo la cessione del nigeriano al Napoli, ha detto che quell’operazione ha portato nelle casse del club appena sette milioni. E gli altri che fine hanno fatto?
Tuttosport ricostruisce la vicenda, si chiede che fine abbia fatto la giustizia sportiva, nota che per le plusvalenze l’unica società ad aver pagato è stata la Juventus. C’è solo un dettaglio che Tuttosport omette, e cioè che il direttore sportivo del Napoli, il tessitore dell’operazione Osimhen, è un certo Cristiano Giuntoli oggi direttore sportivo della Juventus.
Scrive Tuttosport (il pezzo non è firmato):
La storia oggi è nota: nessuno di quei giocatori, che fruttarono una maxi plusvalenza per il Napoli, ha mai messo piede a Lille, si sono tutti dispersi nelle serie minori e il Lille stesso ha rescisso loro i contratti dopo una sola stagione.
Ieri Letang è tornato sulla vicenda in un’intervista all’EquipeTv e ha rivelato un altro particolare inquietante: «Il netto incassato tra l’acquisto del giocatore, i 20 milioni di quattro giocatori in contropartita che invece valevano zero, gli intermediari, le plusvalenze, le commissioni, ammonta a più o meno 7 milioni. Abbiamo guadagnato molto di più con le operazioni seguenti, perché non c’erano più commissioni, retro-commissioni, intermediari». Da sottolineare come lo stesso Letang avesse portato immediatamente i documenti relativi alla cessione agli inquirenti francesi (che stanno indagando).
Giuntoli fu il tessitore dell’operazione Osimhen
Prosegue il quotidiano torinese:
Sulla vicenda Osimhen aveva aperto un fascicolo la Procura di Napoli con l’ipotesi di falso in bilancio, ma dopo una richieste di proroga delle indagini ha passato tutto alla Procura di Roma per competenza territoriale, visto che la sede della società di De Laurentiis che possiede il Napoli ha sede nella Capitale. L’indagine è stata, dunque, portata avanti dai pm romani che, avevano annunciato la chiusura delle indagini nel gennaio del 2024 con l’ipotesi di falso in bilancio. Nel frattempo, ai primi di novembre, sempre a Roma erano state mosse altre accuse di falso in bilancio per lo scambio Manolas-Diawara effettuato con la Roma nel 2019. E la giustizia sportiva? Di recente il Procuratore Chiné ha chiesto le carte alla Procura di Roma e, da questo, si deduce abbia aperto un fascicolo. Non risulta, invece, che abbia sentito i quattro giocatori ceduti («fittiziamente», secondo Letang) al Lille e lo stesso Letang.
Perché ha pagato solo la Juventus?
Quando venne condannata la Juventus per le plusvalenze false, la chiave furono le intercettazioni che dimostravano il dolo e il sistema. In questo caso non ci sono intercettazioni, ma dichiarazioni piuttosto chiare da parte dei protagonisti della vicenda. Alcuni dei quali, per esempio i quattro giocatori ceduti al Lille, negli ultimi anni erano tesserati della Figc e, quindi, tenuti a deporre, se chiamati dal procuratore federale. Sempre paragonando il caso plusvalenze della Juventus con il caso Osimhen, vale ricordare che il totale delle plusvalenze contestate alla Juventus dalla Procura Federale e poi dai giudici sportivi equivaleva a meno del 5% del fatturato, mentre i 20 milioni della plusvalenza sulla cessione dei quattro giovani al Lille era circa il 18% del fattura-
to del Napoli. Insomma, a distanza di due anni dalla condanna della Juventus, che ha causato un danno alla società quantifi cabile in oltre cento milioni di euro, nessuna altra società di Serie A è stata condannata o è finita sotto processo. Neanche le società che le plusvalenze giudicate fittizie per la Juventus le avevano architettate con la Juventus
stessa.