Raspadori rivela la sua identità tattica. Non è una prima punta, ma una seconda, e la posizione completa Lukaku che ha giocato una delle sue migliori partite
Col passaggio al 4-2-3-1 forse è cambiato anche un po’ di futuro del Napoli (Corbo)
Antonio Corbo su Repubblica Napoli scrive del momento in cui Conte cambia Napoli-Venezia, i due cambi e la modifica dell’assetto tattico.
Come indovinare la password dopo infiniti tentativi. Dopo due tiri strozzati di Kvaraskhelia, ormai stizzito, Antonio Conte cambia i numeri. È stremato, deluso, ma sa che nel calcio non ci si rassegna mai. Bisogna provare e riprovare. Due sono quelli giusti e li indovina nel giro di 8’, quando ne sono passati già 70 ed il Venezia penultimo in classifica controlla la gara. Ritira Kvara, ed il georgiano esce a testa bassa due volte amareggiato. Per la sostituzione e perché cede il versante sinistro al concorrente Neres, sfumato a destra era un bengala spento. Il secondo cambio è lucidissimo. Ma prima Conte aveva richiamato Anguissa, visto che correva a vuoto con le trecce nere al vento. Proprio l’irriconoscibile Anguissa di ieri, protagonista a Genova.
Qui non cambia la partita, forse un po’ di futuro del Napoli. Perché la sostituzione non è la solita, chiodo scaccia chiodo, ma una variante tattica. Appare Raspadori. Entra con la vittoria addosso, si muove bene e tutto sembra muoversi introno a lui. Il modulo passa da uno sfilacciato 4-3-3 ad un 4-2-3-1, un mediano in meno e Raspadori in più. Che diventa il centro del terzetto offensivo. Tutto sembra più chiaro. Giacomo detto Jack rivela la sua identità tattica. Non è una prima punta, ma una seconda, e la posizione completa Lukaku in una delle migliori partite del superman belga a Napoli. E dire che ha sbagliato anche un rigore. Un errore che si è cercato. Lukaku rivela la sua intenzione.