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Dominik Paris: «Non indosserò l’airbag, è fastidioso e limita nei movimenti. Non è giusto che sia obbligatorio»

A La Stampa: «Ho affinato l’arte dello sci con errori e follie; sono un po’ matto, volevo essere sempre il primo a provare nuovi salti. Forse quella è la marcia in più».

Dominik Paris: «Non indosserò l’airbag, è fastidioso e limita nei movimenti. Non è giusto che sia obbligatorio»
Are (Svezia) 06/02/2019 - Campionato del Mondo di Sci Alpino / foto Imago/Image Sport nella foto: Dominik Paris

Lo sciatore Dominik Paris tornerà in Val Gardena dove l’anno scorso vinse nella discesa libera. La sua intervista a La Stampa, dove ha parlato anche dell’airbag applicato agli sciatori.

Paris: «Non indosserò l’airbag, dà fastidio e limita nei movimenti. Non è giusto sia obbligatorio»

Ci spiega la sua scelta di non usare il guscio di protezione sulla schiena in un momento dove le cadute sono aumentate?

«L’airbag mi dà fastidio, mi limita nei movimenti. Penso che non sia giusto renderlo obbligatorio; inoltre, non sono stati fatti crash test come succede per le auto. Siamo noi a testarlo quando cadi».

Il segreto per dominare in Val Gardena?

«Non ce l’ho, altrimenti avrei sempre vinto. Le emozioni qui sono intense, di fronte al mio pubblico mi esalto. Quest’anno ci sono più ondulazioni e diventa più interessante vedere chi riesce a fare velocità. Su questo tracciato bisogna essere sciolti».

La stagione ora entra nel vivo…

«L’obiettivo è tenere alto il livello per vincere la coppa di discesa, che non ancora vinto. Devo però fare i conti con gli avversari come Sarrazin e Odermatt».

Come ha coltivato la sua arte sugli sci?

«In modo naturale. L’ho affinata con le vittorie, ma prima con errori e follie. Ero sempre il primo a propormi per provare i salti, sono un po’ matto ma è quella la marcia in più. Si impara da piccoli. I bambini devono osare, cadere e rialzarsi».

Ha avuto un solo infortunio grave, la lesione del crociato nel 2020, ma non in seguito a una caduta…

«Il vero pericolo è quando fai altre attività per allenarti, tornare è stato molto difficile a livello mentale. Perché ero al massimo della forma e stavo vincendo».

Ci sarà a Milano-Cortina 2026?

«Spero di sì, voglio arrivare al massimo della mia forma».

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