La Gazzetta e il triangolo a perdere che coinvolge anche Jimenez il ragazzo del 2005 che partirà ancora titolare contro la Roma
Paulo Fonseca è tra gli uomini più discussi della Serie A. Per la sua gestione dello spogliatoio (un po’ ricorda quella di Garcia, solo con più tempo ndr) e ovviamente per i risultati in campo che non arrivano. Il Milan di Pioli si è sempre qualificato in Champions, anche in stagioni difficili – due anni fa ci riuscì solo con la penalizzazione della Juventus -. I paragoni sono già partiti, soprattutto nel constatare che i due giocatori più forti erano palesemente più dominanti e determinanti negli anni scorsi.
Tuttavia l’allenatore portoghese è rimasto coerente, forte delle sue idee, e continua a dire di avere un polso importante nello spogliatoio. Anche se di solito chi lo dice non ne ha poi così tanto, o comunque tra polso e credibilità/autorevolezza ce ne passa. La Gazzetta questa mattina in questo senso ha analizzato il suo rapporto con Theo, uno dei giocatori più forti della nostra Serie A.
Gazzetta spiega la scelta di Fonseca, ricaduta su Jimenez
Di seguito quanto riporta Gazzetta.it, che fa il punto della situazione:
“Fonseca ha messo l’atteggiamento, l’applicazione in allenamento e in partita, al centro del suo programma di governo rossonero. Per questo ha mandato in panchina Leao e Rafa, dopo tre panchine in quattro partite, ha risposto con due grandi serate a Madrid e Cagliari.
Merito dell’allenatore? Classici alti e bassi? Questo lo sa solo Leao ma l’importante è che Fonseca abbia preso atto e cambiato priorità: il 10 da quel momento gioca dall’inizio, a volte bene (Milan-Stella Rossa), a volte male (la mezz’ora di Verona). Con Theo la situazione è più complessa: Fonseca non è contento di Hernandez e glielo ha anche detto, davanti ad alcuni compagni di squadra”. […]
Qualcosa si è rotto…
“Recentemente però qualcosa si è rotto e non è un mistero che fosse Hernandez il primo destinatario dello sfogo di Fonseca dopo Milan-Stella Rossa. E ora? La logica, per il Milan, dice che è il caso di trovare un modo per lavorare in armonia. Troppo forte Theo, troppo importante per la squadra. Non per caso, Fonseca nelle ultime dichiarazioni è stato conciliante:
«Theo ha giocato tanto, è stato in nazionale. Non ha ancora trovato la miglior condizione fisica, è importantissimo per noi. Non è mai una punizione per lui, è semplicemente per farlo tornare nella condizione migliore. Continuo a dire che per me è il miglior terzino del mondo.» Per questo è possibile che Theo faccia un allenamento a Milanello in questi tre giorni liberi, prima del rientro con la squadra del 26.
La situazione insomma resta delicata anche per l’extra-campo. Theo ha il contratto in scadenza a giugno 2026 e il club, che ha incontrato il suo agente lunedì 16, è ottimista sul rinnovo. Theo vuole restare a Milano anche se il feeling con Pioli, indubbiamente, era un’altra cosa.
Il futuro, così, va vissuto giorno per giorno. Un’offerta da una big europea potrebbe convincere tutti a voltare pagina ma l’attualità parla del dualismo con Jimenez, il più strano dell’anno. Per la Roma, a inizio settimana, è favorito il biondo del 2005. Per la Supercoppa, chissà.”.