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Furlani: «Ho ricevuto minacce di morte dopo che abbiamo venduto Tonali»

L’ad del Milan: «Non c’è modo di sfuggire a quello che dicono in televisione o scrivono sui giornali, ti colpisce nei giorni no. L’addio di Maldini? Volevamo realizzare la visione di Cardinale del club».

Furlani: «Ho ricevuto minacce di morte dopo che abbiamo venduto Tonali»
Db Milano 23/02/2023 - 20° Anniversario di Fondazione Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giorgio Furlani

L’ad del Milan Giorgio Furlani ha preso parte, insieme a Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic, dell’intervista realizzata per il progetto della Harvard Business School sul club rossonero.

Furlani: «Ho ricevuto minacce di morte dopo che abbiamo venduto Tonali»

Furlani ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’addio di Paolo Maldini dalla società:

«È stata una decisione storica quella di lasciarlo andare, per quello che ha significato per il club e per la sua autorevolezza. Ma se volevamo realizzare la visione che Gerry aveva per il club dovevamo cambiare e andare avanti».

Per la vendita di Sandro Tonali al Newcastle ha raccontato di aver ricevuto minacce di morte:

«Ero consapevole della volatilità che deriva dal fatto che i media e i tifosi parlano del nostro club, ma ho capito che non c’è modo di sfuggire a quello che dicono in televisione o scrivono sui giornali. Ti colpisce davvero nei giorni negativi. E poi ci sono giorni ancora peggiori, come quando ricevo minacce di morte, per esempio quando abbiamo venduto Tonali, uno dei nostri migliori giocatori. È in quei momenti che ho pensato: “Okay, queste cose non te le insegnano alla Harvard Business School”».

Cardinale: «L’Inter ha vinto lo scudetto e poi è andata in bancarotta, bisogna vincere con intelligenza»

«Vincere campionati è ovviamente un obiettivo importante. Ma bisogna bilanciare questo con il ‘vincere con intelligenza’. L’Inter ha vinto lo scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta, è questo davvero quello che vogliamo? Per i tifosi, il mio lavoro è vincere il campionato italiano ogni anno, lo capisco. Per i miei investitori che si concentrano sull’apprezzamento del valore finale, il mio lavoro è posizionare l’Ac Milan per lottare per lo scudetto ogni anno, qualificarsi per la Champions League ogni anno, e andare il più lontano possibile in Champions ogni anno, questo è ciò che massimizza il flusso di cassa e il valore del marchio. È la coerenza e la minore ampiezza nella volatilità delle performance che massimizza il valore e, in ultima analisi, la longevità».

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