In conferenza: «Quando vengo a Castel Volturno sono un allenatore felice. Le scorciatoie non esistono. Simeone è cresciuto molto»
Domani il Genoa ospita il Napoli di Antonio Conte. Oggi alle 15 la conferenza di mister Conte. Gli azzurri dovranno fare a meno di Buongiorno e forse anche di Kvara. Il difensore costretto a stare lontano dai campi almeno per un mese. Recupero record invece per il georgiano. Nella rifinitura di oggi Antonio Conte sceglierà se portarlo a Genoa o lasciarlo recuperare pienamente.
Antonio Conte in conferenza stampa pre Genoa-Napoli
Non esistono scorciatoie. Per arrivare dove?
«Per arrivare a costruire qualcosa di importante, per arrivare all’obiettivo. Puoi abbreviare il percorso con il lavoro che deve essere tanto e di qualità. Le scorciatoie non esistono, soprattutto quelle che dovrebbero portare al successo perché sarebbe effimero. Non sarebbe costruito su basi solide».
I 35 punti:
«dopo 15 giornate significa aver fatto benissimo con un gruppo di ragazzi che dall’inizio a Dimaro ad oggi è cresciuto notevolmente. Altrimenti non si spiegherebbero i punti. Il gruppo è cresciuto sotto omngi aspetto. io ribadisco sempre di avere grande fiducia in questi ragazzi. Poi non sempre si potrà vincere, ma so che anche nell’inciampo i ragazzi cercheranno di migliorarsi. Ecco perché quando vengo a Castel Volturno sono un allenatore felice».
Come sostituire Buongiorno?
«La sostituzione è Juan Jesus. Il ragazzo si è sempre allenato bene, ha dato sempre grande disponibilità. Ha dimsotrato di essere attaccato al Napoli, è una sostituzione scontata. Stiamo parlando di un centrale sinistro, un calciatore esperto che ha giocato tantissime partite nella sua carriera. Sa di godere della mia fiducia. Lui sapeva che comunque nel caso ci sarebbe stata una defezione, lui comunque sarebbe stata la prima scelta».
Su Kvara e Neres:
«Kvara ieri ha ripreso ad allenarsi con noi. Verrà con noi ed è a disposizione. Un recupero importante per noi. Per David, è cresciuto veramente tanto rispetto a quando è arrivato, molto più coinvolto nella squadra, in tutto, anche dentro. Un ragazzo che ha capito che noi abbiamo bisogno di calciatori proattivi, di calciatori che non siano mai passivi in una fase. Oggi il calcio moderno prevede il coinvolgimento di tutti. Quindi è un calciatore che è cresciuto tanto, mi dà una doppia alternativa, sia a destra che a sinistra. Diciamo che siamo molto contenti in quei ruoli».
Ancora su Rrahamni e Juan Jesus:
«Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso? Non voglio entrare in queste discussioni o vedere cosa sia andato male. Non è mio interesse. La fase offensiva si fa con tutta la squadra così come la fase difensiva. Non possiamo pensare che non prendiamo gol e sono bravi i due centrali e il portiere. Se non si prende gol è perché tutta la fase difensiva aiuta la linea di difesa. Abbiamo lavorato su questo concetto: siamo 11 giocatori che cercano di fare gol e siamo 111 giocatori che difendono la porta. Questo secondo me è una cosa che comunque noi stiamo facendo molto bene e siamo migliorati».
Cosa si aspetta dal mercato di gennaio?
«Parlare di mercato è sempre molto difficile. Io parto da una base che deve essere chiara. Sto lavorando con questo gruppo di calciatori che tutti quanti, sia chi gioca di più sia chi gioca di meno, ha contributo in maniera importante ad avere oggi 35 punti in classifica. Lavoro con loro da questa estate, sono tutti ragazzi che sono entrati dentro la metodologia, iniziano a svilupparsi dei rapporti umani. Io ho massima fiducia in questi ragazzi, io sono molto molto sereno. Poi il mercato di gennaio, dovessero esserci delle opportunità credibili, e, sottolineo il club decide o ha voglia di cambiare qualcosa, vedremo. Però ripeto, da parte mia c’è massima fiducia in questo gruppo. So che con questi ragazzi possono andare in guerra, che si vinca o meno è relativo. Posso contare su uomini veri».
Domani che partita sarà?
«Giocare a Marassi non è mai semplice. Tipico stadio inglese, con le tribune vicino al campo. La tifoseria è molto calda. Noi dobbiamo giocare la nostra partita cercando di esprimerci al massimo e di portare quello che abbiamo preparato con grande attenzione ai dettagli e spirito di collaborazione. Anche nelle difficoltà, come è successo a Udine. Anche in quella circostanza abbiamo dimostrato che possiamo prendere un cazzotto però rimaniamo in piedi e cerchiamo di restituire questo cazzotto».
Su Rafa Marin:
«Sta crescendo. Io se faccio delle scelte, non per simpatia. Io cerco di fare scelte migliori per noi. Lo stesso quando un calciatore ti viene a chiedere: “mister perché non gioco?”. La mia risposta è “perché voglio vincere”. Io me la sono sempre dovuta sudare la pagnotta, per giocare. Per me in questo momento Jesus è la soluzione migliore per noi. Ne sono sicuro al 100%».
Come ha visto Lukaku? In crescita a Udine. Anche Simeone è in crescita:
«La crescita di Simeone è sotto gli occhi di tutti. Si è messo a disposizione in toto. Abbiamo parlato anche su quale aspetto poteva migliorare secondo me. Lui è un ragazzo… papà suo è stato un grande calciatore, ha fatto sempre della fatica, come me, il suo motto. Lui è un ragazzo che è stato educato con determinati lavori. Ha sempre voglia di migliorare. Oggi lo vedo un giocare più complete, più convinto, più forte. Mi dà un’alternativa credibile dietro a Romelu. Lukaku sta lavorando sempre, mi auguro che sia più tranquillo, più sereno. Perché tante volte, lui è il primo che vorrebbe ricambiare l’affetto di Napoli e tutta la fiducia che gli è stata consegnata. Per noi è importante, averlo in squadra sicuramente ci dà dei vantaggi».
Dovessero arrivare un paio di difensori centrali, si potrebbe passare a un 3-5-2, così da rendere Lukaku meno solo:
«Lukaku non è mai solo, è sempre accompagnato da 4 o 5 uomini. Noi attacchiamo minimo 5/6 uomini. Basta rivedersi le partite. Non dipende da quanti attaccanti utilizzi. io sono contento perché stiamo migliorando tanto. Poi mi viene strano perché mi dicevano che il 3-5-2 era difensivo ora è diventato offensivo. Non dipende dagli uomini ma da quanti uomini porti in fase offensiva. Bene questa squadra fa calcio offensivo. Se metti due attaccanti e li lasci a marcire in area da soli, alla fine attacchi con pochi uomini. Al tempo stesso si deve avere equilibrio perché quando attacchi devi anche pensare alle preventive. Noi non possiamo pensare di cambiare così ogni giorno, perché c’è un lavoro dietro, delle evoluzioni. Il calcio da fuori sembra semplice, alcuni dicono pure che sia semplice. Noi cerchiamo di trovare tante situazioni sfruttando le caratteristiche dei giocatori. Lo sfruttamento di questa rosa penso sia lo sfruttamento ideale per come stiamo giocando».