A Repubblica parla una delle due accusatrici: «Non ce l’abbiamo con le compagne ma con chi è in alto». Il ministro Abodi si schiera con loro due
Ginnastica ritmica, «il potere ha provato a insabbiare». Anche il Coni è sotto attacco
La ginnastica italiana è a un bivio, vi è tornata dopo che l’archiviazione disposta dalla Procura di Monza, all’indomani dei Giochi di Parigi, era sembrata poter chiudere definitivamente la partita in favore di Emanuela Maccarani. Poi, il 25 novembre scorso, è successo qualcosa: Anna Basta e Nina Corradini, le accusatrici della dt della nazionale azzurra e dei suoi metodi, sono tornate a parlare. E il terreno, sotto le 350 pagine di documenti e intercettazioni, è tornato a franare sotto i piedi ora assai malfermi del presidente federale Gherardo Tecchi. Il ministro per lo Sport Andrea Abodi, ieri: «Si tratta di una denuncia esplicita, ci sono anche delle prove che rendono oggettivo quello che è successo, bisogna stare al di sopra delle parti e chiedere che venga fatta giustizia».
Ginnastica ritmica, il caso Maccarani si è riaperto e in tanti ora rischiano
L’esposto di Basta e Corradini e dell’associazione ChangeTheGame ha l’obiettivo di coinvolgere la Procura generale dello sport del Coni nella valutazione di responsabilità che risiedono in alto, ai vertici della Fgi. «È proprio così» è la lettura della vicenda da parte di Anna Basta, «dalle carte di Monza sono emerse tante situazioni e soprattutto abbiamo avuto la conferma che la nostra voce è stata riconosciuta. (…) Io non incolpo le nostre ex compagne se hanno dedicato la medaglia di bronzo di Parigi a Emanuela Maccarani. Non abbiamo mai avuto acredine nei loro confronti. Il dito va puntato molto più in alto rispetto a loro».
E ancora:
«Quando entri in palestra non devi avere attacchi di panico. Nella nostra vicenda il potere ha provato a insabbiare e ci ha poi negato giustizia. E ha tentato di screditarci: ci hanno detto che la nostra è solo invidia e vendetta, o desiderio di denaro. Niente di tutto questo. Quello che è emerso lascia trasparire la mancanza di terzietà e di indipendenza della giustizia sportiva». Oggi, a Forlì, durante un evento dedicato a Bruno Grandi (ex presidente Fgi, scomparso nel 2019), Malagò incontrerà Tecchi. Sarà il primo incontro pubblico dopo la nuova deflagrazione del caso.