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Gravina a rischio processo per autoriciclaggio (Ansa)

L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità del presidente Figc

Gravina a rischio processo per autoriciclaggio (Ansa)
Dc Firenze 23/02/2024 - amichevole / Italia-Irlanda femminile / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Gravina a rischio processo per autoriciclaggio (Ansa)

Rischio processo per il presidente della Figc Gabriele Gravina. A scriverlo è l’agenzia di stampa Ansa.

La procura di Roma, in base a quanto si apprende, ha proceduto alla chiusura del procedimento che lo vede indagato per l’accusa di autoriciclaggio.

Il procedimento venne avviato nel marzo del 2023 a piazzale Clodio dopo un atto di impulso della Procura nazionale Antimafia su presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano.

L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità di Gravina. Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della Figc. 

Gravina si è arricchito grazie alla Figc, per questo non può perdere il posto (Il Fatto)

Gabriele Gravina si ricandida. Oramai non ci sono più dubbi sulla decisione del presidente della Figc di voler restare sulla sua poltrona ancora per un mandato. Una scelta, scrive il Fatto Quotidiano (a firma Lorenzo Vendemiale), che è ampiamente condivisibile se si pensa a quanto sia stata importante la Figc per sanare le economie di Gravina.

“C’è un intero blocco di potere da tutelare, il “sistema Gravina”, fatto di nomine, incarichi, affidamenti, la gestione del carrozzone federale che muove 200 milioni l’anno. Ma poi ci sono anche gli interessi personali. Uno degli argomenti più usati ed abusati dai nostri governanti è quello di non arricchirsi con la politica. Non è il caso di Gravina: il pallone davvero ha fatto le sue fortune, come emerge dalle carte dell’inchiesta che lo riguarda, nel corso della quale è stata ricostruita la situazione patrimoniale”.

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Nel 2019 Gravina era un imprenditore abbastanza in difficoltà: “il Tribunale del Riesame parla della “crisi di liquidità in cui l’indagato incorreva all’epoca dei fatti” (la presunta provvigione incassata sui diritti tv della Serie C attraverso la vendita di alcuni libri antichi). Secondo la Procura di Roma, la provvista ottenuta dalla Mizar (l’intermediario che si occupò della collezione, incassando le opzioni sospette) ha “sanato per lungo tempo la situazione finanziaria negativa del conto di Gravina”, che – ricordiamolo – fu costretto a ricorrere a un prestito di Bogarelli, l’ex re dei diritti tv, per acquistare un appartamento alla figlia della compagna. Le ristrettezze economiche in cui versava sono proprio uno degli argomenti utilizzati dai pm per avvalorare la tesi dell’illecito”.

Comunque sia andata all’epoca, certo è che poi la situazione del numero 1 del pallone è cambiata: da quando è diventato presidente, le sue entrate sono esplose, in particolare negli ultimi anni grazie allo stipendio che riceve dalla Federazione.

“Il Fatto aveva scoperto nel 2021 come Gravina fosse riuscito a farsi attribuire uno stipendio dal consiglio federale ben superiore all’indennità di 36 mila euro prevista dal Coni: si parlava di circa 200 mila euro l’anno, la cifra esatta non era mai stata resa nota, tenuta segreta dalla Federazione. Adesso la rivelano le carte dell’inchiesta: come presidente Figc, Gravina nel 2022 ha guadagnato esattamente 233 mila euro. In qualità di responsabile del Club Italia, la struttura che si occupa della nazionale che ha miseramente fallito negli ultimi anni (ma questa è un’altra storia). Poi ci sono i compensi Uefa, dove è entrato nell’esecutivo nel 2021: circa 120 mila euro accreditati in due tranche nel 2022, poi 150 mila nel 2023”.

Dopo 5 anni al vertice del pallone, oggi la sua situazione patrimoniale – scrivono i giudici – è “florida ed economicamente solida”.

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