Il Times: sarà pronto dal 2025. I Friedkin considerano l’Everton un club con grandi potenzialità. L’incognita della gestione di due club uguali come Everton e Roma
I Friedkin all’Everton hanno già lo stadio (avveniristico, sull’acqua), a Roma non lo avrebbero mai visto
O l’Everton o niente. Comincia così la lunga analisi che il quotidiano britannico il Times pubblica nel giorno dell’acquisizione ufficiale del club da parte dei Friedkin. Che hanno voluto il club di Liverpool perché convinti che abbia tutte le condizioni per crescere a livello calcistico e di business. Scrive il Times che per loro nessuno altro club di Premier League aveva lo stesso potenziale dei Toffees. “Non il West Ham, non il Wolverhampton. Non il Brentford. Non il Brighton”.
Potenzialità a partire dallo stadio. A Roma sarebbero perennemente rimasti incastrati nelle pastoie burocratiche, non ne sarebbero mai usciti. All’Everton il nuovo stadio è praticamente pronto. Ricordate l’avveniristico progetto dello stadio sull’acqua? In riva al fiume? Lo hanno realizzato veramente. L’Everton dovrebbe giocare lì dalla stagione 25-26, ossia dalla prossima estate.
Scrive il Times:
Quando il Gruppo Friedkin ha preso in considerazione l’opportunità di acquistare un club in Premier, non ha visto un’altra squadra con lo stesso potenziale del club del Merseyside. Un nuovo stadio scintillante a Bramley-Moore Dock, situato sulle rive del fiume Mersey e che sarà pronto per l’inizio della stagione 2025-26, è stata considerata un’occasione imperdibile. Loro sono anche convinti che, una volta raddrizzate le finanze del club, il club potrà inserirsi nell’élite del calcio inglese. Anche la tifoseria appassionata è stata considerata come un elemento positivo per il futuro.
I Friedkin e le loro ambizioni con l’Everton
Il Times descrive Dan Friedkin: uomo d’affari americano, produttore cinematografico i cui hobby includono pilotare aerei (come noi in Italia già sappiamo). Il Gruppo Friedkin (Tfg) ha più di 11mila dipendenti e nel 2024 ha fatto registrare un fatturato di 13,3 miliardi di dollari.
Marc Watts, presidente del Gruppo Friedkin, sarà il presidente esecutivo dell’Everton. Un ruolo lo avrà anche Ana Dunkel, chief Financial officer del Gruppo e che siede nel consiglio di amministrazione della Roma. Stanno ancora cercando il profilo giusto per il ruolo di amministratore delegato.
Il Times intervista Neil Joyce, amministratore delegato del Gruppo Clv società leader di dati e approfondimenti per lo sport, i media e l’intrattenimento. E Joyce che il progetto dei Friedkin all’Everton ha tutto per essere una storia di successo.
Il calcio è business e non a caso Joyce parla di rivalità col Liverpool anche per quel riguarda l’organizzazione di concerti negli stadi di proprietà (Anfield ospiterà Taylor Swift) e le partite della Nfl. Quello statunitense è un mercato denso di opportunità per il “nuovo” calcio.
«Ci sono 83 milioni di tifosi di calcio negli Stati Uniti, più di tutta la popolazione del Regno Unito, e 36,5 milioni di questi tifosi non hanno scelto una squadra», dice Joyce.
L’Everton ha una storia radicata, è semplice creare una narrazione su un club che ha un rapporto solido e sentito con i propri tifosi.
«L’Everton ha 200mila tifosi negli Stati Uniti e il 40% di loro guadagna più di 100mila dollari l’anno».
Per quel che riguarda il nuovo stadio, scrive il Times:
L’Everton ritiene che il passaggio al nuovo stadio, il Bramley-Moore Dock, che ha una capienza di 52.888, potrebbe portare ulteriori entrate annue per 40 milioni di sterline.
Il calcio giocato – l’allenatore, i calciatori – non sono importanti, per ora. Se ne parlerà a tempo debito.
Scrive il Times che
la turbolenza affrontata dai Friedkin a Roma dovrebbe indurre la proprietà a non assumere più decisioni precipitose per evitare di ripetere gli errori commessi.
Il Times ricorda che i Friedkin hanno investito nella Roma 1.1 miliardi di euro. Ricorda anche la contestazione dei tifosi con tanto di striscione contro la proprietà statunitense.
Poi c’è il problema della coabitazione dei due club.
“Everton e Roma sono club identici”, dice una fonte. “Club storici con una fanbase fanatica. Si guarderanno a vicenda. Se i Friedkin comprano un giocatore per l’Everton, i tifosi della Roma diranno: “Dov’è il nostro?” Altri proprietari tendono ad avere un grande club supportato da altri più piccoli. Nessuno ha due club così, paritari”.