Contro il Fulham ha subito due gol negli ultimi minuti perché gli avversari erano più lucidi. Il tecnico li ha definiti giocatori di basket per quanto fossero rapidi.
Il Chelsea di Maresca ha subito nell’ultimo turno di Premier una sconfitta per 2-1 in casa contro il Fulham. Ora sono terzi a 35 punti, dietro a Arsenal e Liverpool.
Il Chelsea merita il terzo posto in Premier? Maresca non si fida della panchina e fa pochi cambi
The Athletic pone alcuni dubbi sull’operato del tecnico, che sembra non preferire fare troppi cambi durante i match e, di conseguenza, perde lucidità negli ultimi minuti:
Perdere una partita di calcio è sufficiente per far innervosire qualsiasi allenatore, ma perdere una “partita di basket” è peggio per Maresca. Ha dichiarato sui suoi avversari: «Sono una squadra che attacca velocemente e diventa una partita di basket. Nel momento in cui si perde palla bisogna essere aggressivi». Ironia della sorte: è la prima vittoria del Fulham a Stamford Bridge dal 1979.
Il tecnico italiano ha effettuato solo quattro sostituzioni nelle ultime tre partite di Premier League, azioni che spiegano il fatto che non abbia piena fiducia della profondità della sua squadra. Lui ha cercato di giustificarsi spiegando: «I titolari stavano facendo molto bene. Quindi perché cambiare? Non credo ne valga la pena». Ma i due gol subiti sono arrivati, per esempio, da due subentrati, più freschi per dare nuove soluzioni: questo deve fargli riflettere. La squadra di Maresca sembra stia più avanti in classifica rispetto a quanto potrebbe davvero meritare.
I soldi di Abramovich per la vendita del club sono congelati per il terzo anno consecutivo
“Il fondo da 2,35 miliardi di sterline per la vendita del Chelsea trascorrerà il terzo anno in sospeso, mentre Roman Abramovich (l’ex presidente ed ex proprietario del club, ndr) resta in disaccordo con i ministri su come verrà speso per le vittime di guerra“. Lo scrive il Telegraph.
Già nella primavera del 2022, il governo aveva preteso che la somma della vendita del Chelsea venisse spesa in Ucraina. In quel momento, l’invasione russa aveva prodotto conseguenze anche per i magnati russi sparsi nel mondo, come Abramovich. L’ex patron dei Blues per via della vicinanza con il presidente Putin è stato infatti colpito dalle restrizioni. Una volta venduto il Chelsea, “il ricavato rimane su un conto congelato” per il terzo anno di fila. È stato “stanziato solo un piccolo acconto per coprire le spese legali per la costituzione della fondazione proposta“.